Salvatore Farina, capo di Stato maggiore dell’Esercito, ormai prossimo alla scadenza del mandato triennale, ha fatto visita oggi agli stabilimenti di Bolzano di Iveco Defence Vehicles. Presentato il primo esemplare del Centauro 2, nuova versione dell’autoblindo per le Forze armate italiane
Un anti-tank moderno, digitale e pronto a proteggere i militari italiani impegni in operazioni. È stato presentato oggi al capo di Stato maggiore dell’Esercito, Salvatore Farina, il primo esemplare completo della nuova blindo “Centauro 2”. Il generale si è recato presso lo stabilimento di Bolzano di Iveco Defence Vehicles (Idv), dove saranno prodotte le nuove piattaforme da combattimento. Insieme al generale Farina, il direttore degli Armamenti terresti, Paolo Giovannini, accolti dall’amministratore delegato di Idv, Claudio Catalano. I nuovi mezzi andranno ad alimentare le unità di manovra della Cavalleria di linea dell’Esercito. Nel corso della visita è stato fatto il punto di situazione sull’andamento della produzione.
CENTAURO 2
Rispetto alla versione precedente, la nuova Centauro 2 rappresenta un eccezionale passo in avanti in termini di potenza di fuoco, capacità di osservazione del campo di battaglia, mobilità, condotta di tiro, comunicazione oltre alla garanzia di una maggiore protezione dell’equipaggio. Dotata di un moderni sistemi, la nuova piattaforma si avvale di un’architettura interamente digitale e di una torre di nuova generazione con un cannone da 120mm e sistemi di Comunicazione, comando e controllo che la rendono “uno dei più moderni mezzi in dotazione agli eserciti occidentali”. Il risultato è un veicolo blindato innovativo, in grado di operare in ogni scenario: dalle missioni a difesa della sicurezza nazionale, alle operazioni di supporto e mantenimento della pace a ogni alto teatro operativo in cui l’Esercito sarà chiamato a intervenire.
NON SOLO CENTAURO
Nel corso della visita del generale Farina è stato anche presentato il Veicolo blindato medio (Vbm) “Posto comando tattico terrestre”, che si compone di un binomio basato su un posto da “Nucleo comando” e uno da “Nucleo tattico”. Tali piattaforme sono dotate dei più recenti apparati di comunicazione che si integrano perfettamente nella rete net-centrica della Forza armata e della Difesa. Con questi mezzi l’Esercito italiano prosegue nel suo più ampio progetto di razionalizzazione e sviluppo capacitivo di lungo termine, con un processo di trasformazione tecnologica che continua a coinvolgere tutto il sistema produttivo nazionale.
LA MESSA IN LINEA
Per quanto riguarda l’introduzione in servizio dei nuovi blindati, la direzione degli Armamenti terrestri (Dat) e il Consorzio Iveco – Oto Melara (Cio) hanno siglato lo scorso dicembre un contratto per la fornitura di 86 sistemi “Blindo Centauro 2”, con una opzione per ulteriori dieci piattaforme, che si aggiungono alle dieci già contrattualizzate nel 2018. Questa acquisizione mira a far fronte a un’esigenza totale dell’Esercito italiano di 150 mezzi e si inquadra nell’ambito delle attività programmate dallo Stato maggiore dell’Esercito finalizzate a dotare i reggimenti di Cavalleria di linea di una piattaforma che, recependo le più recenti innovazioni tecnologiche, possa essere impiegata, con la massima sicurezza, anche nei teatri operativi caratterizzati da un elevato livello di minaccia.
IL DIBATTITO PARLAMENTARE
Il programma Centauro è tornato in Parlamento a novembre dello scorso anno con un apposito schema di decreto ministeriale, a fronte dell’esigenza dimostrata dall’Esercito della necessità di almeno 150 veicoli, il minimo per poter affrontare gli scenari operativi di crescente complessità. Lo schema di decreto approvato dalle Commissioni parlamentari si riferisce alla seconda fase del programma, dopo la prima approvata nel 2016 per cinquanta macchine, del valore di 530 milioni di euro. Tuttavia, di quella stessa fase, il contratto siglato due anni dopo ha coperto solo dieci mezzi. La seconda fase prevede ora cento nuovi veicoli e l’adeguamento di costo dei quaranta della prima fase, per i quali sono stati introdotti diversi miglioramenti tecnologici.
I COSTI
Complessivamente, secondo lo schema di decreto, la seconda fase varrà 1,47 miliardi di euro, di cui al momento 789 coperti dal Mise, che andranno ad aggiungersi ai 371 stanziati per la fase uno. Tale copertura da parte dello Sviluppo economico consentirà l’approvvigionamento di 63 nuove Centauro 2 complete dei servizi si supporto logistico. Saranno poi necessari ulteriori 681 milioni per le tranche successive di 55 mezzi, così da permettere la piena operatività di tutti i reggimenti di cavalleria dell’Esercito. Nonostante il numero elevato di macchine necessarie, rimane evidente l’eccessiva diluizione nel tempo del programma. Per ora, gli stanziamenti messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico previsti nel nuovo schema ministeriali di riferiscono, infatti, al periodo 2023-2030.