Con la nascita dei ministeri di Cingolani e Colao, arrivano anche i due comitati interministeriali presieduti da Draghi e che avranno il compito di coordineranno il lavoro del governo sui temi della Transizione ecologica e digitale. Composizione, funzioni e budget di queste strutture nuove di zecca
Oltre alla riorganizzazione dei ministeri dell’Ambiente, che diventa della Transizione ecologica, delle Infrastrutture e dei trasporti, che diventa delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, e dello Sviluppo economico, il decreto-legge in fase di approvazione prevede la creazione di due comitati interministeriali.
Si tratta del Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) e del Comitato interministeriale per la transizione digitale (Citd), presieduti da Mario Draghi o, in sua vece, rispettivamente da Roberto Cingolani e da Vittorio Colao. Restano in piedi le funzioni del Cipess, che si occupa di programmazione economica e sviluppo sostenibile.
TRANSIZIONE ECOLOGICA
Il Cite, oltre a Draghi e Cingolani, vede la partecipazione dei ministri per il Sud e la coesione territoriale (Mara Carfagna), dell’Economia e delle finanze (Daniele Franco), dello Sviluppo economico (Giancarlo Giorgetti), delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Enrico Giovannini), della Cultura (Dario Franceschini) e delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Stefano Patuanelli). Il testo non prevede che i ministri possano designare un delegato per partecipare alle riunioni, ma forse è una dimenticanza che verrà corretta in sede di approvazione.
Questo comitato dovrà approvare, entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto, il Piano per la transizione ecologica, che coordinerà le politiche su:
- mobilità dolce e sostenibile;
- contrasto al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo;
- risorse idriche e relative infrastrutture;
- qualità dell’aria;
- economia circolare.
Dovrà inoltre rimodulare i sussidi ambientalmente dannosi, monitorare l’attuazione del piano e aggiornarlo. Sarà affiancato da un comitato tecnico composto da un rappresentante della presidenza del Consiglio e da un rappresentante per ciascuno dei ministeri. Il comitato dovrà essere a costo zero: niente gettoni, compensi né costi in più per la pubblica amministrazione.
TRANSIZIONE DIGITALE
Il Citd, che si occuperà di Transizione digitale, sarà presieduto da Mario Draghi, o, in sua vece, dal ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (Vittorio Colao), ed è composto inoltre dai ministri per la Pubblica amministrazione (Renato Brunetta), per il Sud e la coesione territoriale (Mara Carfagna), dell’Economia e delle finanze (Daniele Franco), della Transizione ecologica (Roberto Cingolani), dello Sviluppo economico (Giancarlo Giorgetti), della Cultura (Dario Franceschini), delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Enrico Giovannini) e della Salute (Roberto Speranza). I ministri potranno essere rappresentati da un loro delegato.
Il comitato potrà essere allargato ai ministri competenti sulle materie che verranno affrontate volta per volta. Quando si trattano questioni che interessano le regioni e le province autonome, partecipano il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome o un presidente di regione o di provincia autonoma da lui delegato e, per i rispettivi ambiti di competenza, il presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e il presidente dell’Unione delle province d’Italia (UPI).
Il Citd si occuperà di strategia nazionale per la banda ultralarga, reti di comunicazione elettronica satellitari, terrestri mobili e fisse; del fascicolo sanitario elettronico e della piattaforma dati sanitari; delle iniziative per lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie emergenti dell’intelligenza artificiale, dell’internet delle cose (IoT) e della blockchain.
Ferme restando le ordinarie competenze delle pubbliche amministrazioni sulle attività di attuazione dei singoli progetti, il CITD svolge compiti di:
- esame delle linee strategiche, delle attività e dei progetti di innovazione tecnologica e transizione digitale di ciascuna amministrazione, anche per valorizzarli e metterli in connessione tra loro in modo da realizzare efficaci azioni sinergiche;
- esame delle modalità esecutive più idonee a realizzare i progetti da avviare o già avviati;
- monitoraggio delle azioni e dei progetti in corso volto a verificare lo stato dell’attuazione delle attività, individuare eventuali disfunzioni o criticità e, infine, elaborare possibili soluzioni e iniziative.
Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è costituita la Segreteria tecnico amministrativa del CITD con funzioni di supporto e collaborazione per la preparazione e lo svolgimento dei lavori e per il compimento delle attività di attuazione delle deliberazioni del Comitato.
A differenza del Cite, non sarà un comitato a costo zero: presso la Presidenza del Consiglio dei ministri potrà avvalersi di un contingente composto da 25 unità di personale non dirigenziale proveniente da pubbliche amministrazioni, nonché da 35 esperti non appartenenti alla pubblica amministrazione in possesso di specifica ed elevata competenza nello studio, supporto, sviluppo e gestione di processi di trasformazione tecnologica e digitale.
Per coprire queste e altre spese avrà a disposizione di un budget massimo di 2,2 milioni di euro per l’anno 2021 e di 3,2 milioni dall’anno 2022.