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Dal debito italiano a quello cinese. Lo spread crolla e i mercati puntano Pechino

I rendimenti elevati scatenano l’appetito degli investitori esteri verso i titoli del Dragone. Ora in giro per il mondo ci sono 2 trilioni di yuan in mano a soggetti stranieri, il 10% dell’intero debito pubblico cinese. E lo spread Btp/Bund scende sotto i 100 punti base

Nel giorno in cui lo spread Btp/Bund scende (per una mezz’ora ) sotto i 100 punti base con conseguente calo dei rendimenti, il debito italiano diventa un po’ meno sexy. E gli investitori esteri puntano sulla Cina. E così si passa dalla grande abbuffata di debito italiano alla grande abbuffata di debito cinese. Succede anche questo nel mondo della grande pandemia. A inizio anno Formiche.net aveva dato conto di come le grandi economie asiatiche stessero facendo incetta di debito italiano, complici i rendimenti positivi (unici in Ue) dei titoli italiani. Adesso sembra che stia accadendo un po’ il contrario. E cioè i Paesi industrializzati hanno cominciato a rastrellare titoli pubblici cinesi, arrivando a detenere il 10% del debito statale cinese. Mai tanto debito del Dragone è stato in mani straniere.

E così, secondo l’autorevole South China Morning Post, il debito cinese ha cominciato a valicare in dosi massicce i confini dell’ex Celeste Impero. “A gennaio, per la prima volta, più di un decimo di tutti i titoli di Stato cinesi in circolazione erano in mano straniera. A spingere la domanda, una combinazione di rendimenti più elevati e yuan molto forte”.

Secondo i dati della China Central Depository and Clearing Corporation, alla fine del mese scorso “le disponibilità offshore (estere, ndr) totali di titoli di Stato cinesi ammontavano a poco meno di 2 trilioni di yuan (310 miliardi di dollari)”. Ciò rappresenta il 10,3% dei titoli cinesi in circolazione (sul fronte italiano, oltre il 30% del debito pubblico è detenuto da soggetti stranieri), dato in aumento di 121,11 miliardi di yuan rispetto al mese precedente, secondo i calcoli di Reuters. Poco male per la Cina, visto che il debito del Dragone negli ultimi mesi ha ricominciato a correre. Sapere che all’estero c’è appetito verso i titoli della Repubblica Popolare, è un elemento di sicurezza.

Gli ultimi dati infatti parlando di un rapporto debito/Pil del governo cinese aumentato di 7,3 punti percentuali rispetto alla fine del 2019. A partire dalla fine del 2020, il rapporto debito/Pil è salito al 45,8%, comunque al di sotto della soglia critica del 60 per cento. Anche l’Italia a fine 2020 ha conosciuto un’impennata di domanda estera verso il suo debito, come aveva riconosciuto il responsabile del debito italiano, Davide Iacovoni. “Stiamo chiaramente assistendo a un rinnovato interesse per le nostre obbligazioni da parte di investitori stranieri, soprattutto asiatici, che erano rimasti a lungo fermi”.


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