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A Bruxelles i falchi sognano ancora il Patto di Stabilità

Il vicepresidente della Commissione europea Dombrovskis annuncia l’apertura di una discussione comunitaria sul ritorno del Fiscal Compact, congelato fino al 2022. Per ora

Forse era troppo bello per essere vero. Pensare di aver accantonato definitivamente il Patto di Stabilità in favore di un’Europa più attenta alla crescita e al benessere piuttosto che alle finanze pubbliche. La pandemia ha certamente cambiato equilibri, orizzonti e paradigmi in Ue, ma questo non impedisce a certi falchi di tornare a battere sul dente: il possibile (ma poco probabile, almeno per i prossimi due anni) ritorno all’operatività del Patto di Stabilità. Un falco su tutti oggi ha provocato un brivido lungo la schiena di molti cittadini europei, non certo nostalgici della cara vecchia austerity: Valdis Dombrovskis, vicepresidente della commissione Ue.

“La Commissione europea deciderà la prossima primavera se proporre la riattivazione delle regole sui conti pubblici, previste dal Patto di Stabilità e di crescita, a partire dal 2022”, ha chiarito il numero due del governo comunitario durante l’Ecofin odierno, il primo con la partecipazione del nuovo ministro dell’Economia, Daniele Franco. “Sulla General Escape Clause (la messa in stand by del Patto, ndr), come detto più volte intendiamo prendere le decisioni durante il ciclo del semestre europeo e sulla base delle previsioni economiche di primavera”.

Ma prima ancora, “a inizio marzo vogliamo dare alcune indicazioni sulla nostra interpretazione della General Escape Clause e sulle condizioni per la sua riattivazione.
Assieme a linee guida ai governi sulle misure di supporto e sulla loro graduale rimozione mentre la ripresa prenderà piede”. Per parte sua il ministro delle Finanze del Portogallo, il Paese che ora ha la presidenza di turno dell’Ue, Joao Leao ha spiegato che la questione della riattivazione del Patto “la affronteremo prima dell’estate, in modo che ogni ministro possa poi preparare il bilancio per il prossimo anno”.

Nell’attesa, l’Ue sta svoltando sulla crisi globale. “Le ultime previsioni della Commissione europea mostrano che stiamo svoltando l’angolo sulla crisi pandemica, ci sono motivi di ottimismo e la crescita tornerà in primavera”, ha puntualizzato Dombrovskis. “La crescita tornerà nel secondo trimestre e poi accelererà” con il diffondersi delle vaccinazioni e le misure di contenimento dei contagi che potranno essere gradualmente allentate. Patto permettendo.

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