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Così la finanza sostenibile va in aiuto al Pnrr

I risultati dell’indagine del Forum per la Finanza Sostenibile che ha preso in esame, nell’ambito della finanza sostenibile, le opportunità e le sfide dell’azione di rilancio dell’Italia. La ricerca ha coinvolto i 115 soci del Forum (banche, fondazioni bancarie, fondi pensione, casse di previdenza, assicurazioni) e ha posto due questionari proposti: uno agli operatori finanziari e uno alle organizzazioni che non investono direttamente

Il 64% degli investitori soci del Forum per la Finanza Sostenibile sono disponibili a lavorare in partnership pubblico-privato per il prossimo triennio, nel quadro delineato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Tra i settori ritenuti prioritari: l’energia rinnovabile; l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese; l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici; l’economia circolare; la mobilità sostenibile; la ricerca e l’istruzione. È quanto emerge da un’indagine che ha preso in esame, nell’ambito della finanza sostenibile, le opportunità e le sfide dell’azione di rilancio dell’Italia.

La ricerca ha coinvolto i 115 soci del Forum (banche, fondazioni bancarie, fondi pensione, casse di previdenza, assicurazioni, ecc.). Due i questionari proposti: uno agli operatori finanziari e uno alle organizzazioni che non investono direttamente. In riferimento alle sei missioni identificate dal Pnrr (le ricordiamo: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione iconologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute), l’82% degli operatori finanziari investe in energia rinnovabile; il 78% in innovazione e digitalizzazione delle imprese; il 74% in efficienza energetica e riqualificazione degli edifici. Per il prossimo triennio tutti confermano l’interesse per energie rinnovabili e digitalizzazione delle imprese. Inoltre stanno valutando di intervenire in economia circolare, mobilità sostenibile e agroalimentare sostenibile. Le organizzazioni che non investono direttamente ritengono prioritari, in ottica di investimenti per la sostenibilità, l’economia circolare (76%), energia rinnovabile (73%) e ricerca e istruzione (67%).

Più di un operatore finanziario su tre ha già investito in collaborazione con le amministrazioni pubbliche attraverso strumenti di private equity (78%), private debt (61%) e linee di credito agevolate con garanzia pubblica (33%). Il 64% degli operatori ha in programma la possibilità di avviare progetti in tema di sostenibilità in partenariato pubblico-privato nel prossimo triennio. Gli ostacoli agli investimenti vanno ricercati nella mancanza di competenze nel partner pubblico e l’eccessiva burocrazia.

“Riteniamo che il Pnrr sia una grande opportunità per il rilancio del sistema paese – ha dichiarato Gian Franco Giannini Guazzugli, presidente del Forum per la Finanza Sostenibile – il progetto di attivare partnership pubblico-privato è una via da percorrere per uscire dalla crisi e costruire nuovi modelli di crescita più sostenibili. Ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare con le istituzioni e, in particolare, con il nuovo ministero della Transizione ecologica”.

Secondo l’indagine, gli elementi che potrebbero facilitare l’ingresso degli operatori finanziari nei progetti delineati dal Piano sono l’identificazione di indicatori e strumenti di valutazione dell’efficacia degli interventi e una governance trasparente nella gestione delle iniziative. Senza dimenticare l’importanza degli indicatori relativi agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable development goals) contenuti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

“La lunga esperienza delle organizzazioni che si occupano di finanza sostenibile – ha sottolineato il segretario del Forum Francesco Bicciato – può aiutare il Governo a potenziare progetti concreti e innovativi come quelli legati alla mobilità sostenibile, l’economa circolare e l’efficienza energetica”.

La finanza sostenibile, conclude l’indagine, può ricoprire un ruolo cruciale nel rilancio del nostro paese a seguito delle varie crisi (sanitaria, economica, sociale) innescate dalla pandemia. Gli orientamenti espressi possono favorire una maggiore integrazione di rischi e opportunità di natura ambientale, sociale e di governance nelle politiche di sviluppo e contribuire alla costruzione di modelli socio-economici più resilienti nei confronti delle crisi esogene. Il Forum continuerà ad analizzare il processo di elaborazione, approvazione e implementazione del Piano a livello nazionale ed europeo, ponendo la propria esperienza ventennale in materia di finanza sostenibile al servizio del rilancio del paese.

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