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Grillo ridisegna il M5S senza Casaleggio. Ma il vertice in spiaggia…

L’incontro tra Beppe Grillo e i big del Movimento si sarebbe dovuto tenere domani nella villa toscana di Grillo, ma la notizia è stata diffusa alla stampa, e la rabbia del Fondatore potrebbe farlo saltare. Sul tavolo, il futuro del Movimento, il ruolo di Casaleggio e di Conte

Il punto di snodo, voglia o meno, è Beppe Grillo. Di passi avanti e indietro nel corso degli anni il fondatore del Movimento 5 Stelle – e detentore di nome e simbolo – ne ha fatti tanti, a seconda della stagione che scuoteva con più o meno forza la sua creatura. E un passo in avanti sarebbe potuto essere l’incontro tra i big del Movimento di domani, domenica, che si sarebbe dovuto tenere nella villa toscana di Grillo a Marina di Bibbona per decidere il futuro del Movimento. Un incontro forse saltato, perché la notizia sarebbe dovuta restare riservata, tanto da portare il leader dei 5 Stelle a twittare infastidito: “Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere (Ludwig Wittgenstein)”.

“Ma come  – ha commentato su Twitter Paolo Becchi – non si doveva sapere del funerale che ci sarà a casa tua domenica alle 11. Non si doveva sapere che sul mare di fronte alla tua villa disperderai le ceneri di Gianroberto Casaleggio?” in risposta a Grillo. Mentre espulsioni e abbandoni continuano a colpire il gruppo parlamentare e il Movimento, infatti il senso dell’incontro di Bibbona stava proprio lì: capire come arginare le perdite, rifondare il Movimento e fare i conti con due questioni dirimenti: il rapporto con Davide Casaleggio e quello con Giuseppe Conte. Se il secondo, infatti, viene visto come il possibile collante per tenere assieme un Movimento sempre più sfaldato (qui i dubbi di Carlo Fusi sul ruolo dell’ex premier), sul primo i nodi sono ben più complessi.

Casaleggio è il presidente dell’Associazione Rousseau che gestisce la piattaforma del Movimento, è il figlio del co-fondatore di M5S, e ha le chiavi di quella casa online in cui il Movimento ha spostato molte delle sue attività organizzative, così come le consultazioni con gli iscritti. Per slegarsi da Casaleggio, riporta un retroscena di Valentina Petrucci sul Messaggero, servirebbero però 400mila euro, a tanto ammonterebbero i debiti accumulati da Casaleggio nel corso degli anni. La stessa cifra che Casaleggio dovrebbe ricevere dalla quota di 300 euro mensili che i parlamentari 5 Stelle devono versare all’Associazione Rousseau per finanziare le attività della piattaforma, ma che in tanti ancora non hanno versato. “Una delle proposte sul tavolo per liberarsi di Casaleggio – si legge nel retroscena – sarà il pagamento di una somma equivalente ai debiti contratti dall’Associazione”, così Grillo e Di Maio intendono risolvere la questione in modo definitivo. Risolta la questione Casaleggio, toccherebbe a Conte.

Nelle mani di Beppe Grillo resterebbero simbolo e nome del Movimento, nelle mani di Di Maio e forse Giuseppe Conte la prospettiva di un futuro politico con una collocazione di campo politico più definita. Nel futuro, però, il Movimento potrebbe non esserci più: dopo questa legislatura, infatti, Grillo potrebbe decidere di ritirare il simbolo, facendo nascere un nuovo soggetto politico, completando il ciclo di un Movimento biodegradabile (cit. Beppe Grillo, 2018) che arriverà a “disciogliersi fino a delle componenti elementari basiche, in grado di rientrare nel circolo naturale delle cose”. Sempre che tutte le parti coinvolte siano d’accordo.


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