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Il Conte-ter val bene un Mes. Parla Trizzino (M5S)

Il deputato del Movimento: assurdo impiccare il Conte-ter al veto sul Mes, quei fondi servono, non importa che nome hanno. Il premier-avvocato è l’unica soluzione. Draghi e Cartabia? Eviteremo fino all’ultimo un governo di salvezza nazionale

Nel Movimento Cinque Stelle c’è dal 2018. “In Parlamento sono stati tre anni di gioie, amarezze e tanti dubbi, qualcuno ce lo siamo tenuto per noi”. Giorgio Trizzino, 64 anni, medico palermitano e deputato, è un fiume in piena. È coinvolto quasi emotivamente da questa febbrile trattativa per traghettare il Conte-bis al Conte-ter, o chissà dove. “No no, al Conte-ter” chiude subito lui.

Dicono che Trizzino sia il più contiano dei grillini.

Ma no, io dico semplicemente che Conte è un punto di riferimento, una persona saggia cui dobbiamo continuare a dare fiducia.

Confessi: se Conte facesse un partito, ci farebbe un pensiero.

Diciamo così. Spero di non dover mai rispondere a questa domanda.

Insomma, lei è per il Conte-ter. Sicuri che non salta?

Da come stanno procedendo le trattative mi sembra sia l’unica possibilità. Sinceramente non ne vedo altre. Conte avrà il reincarico.

Sarà, ma Italia Viva continua a mettere veti.

Sono convinto che nel silenzio stiano trovando la quadra. Dobbiamo avere fiducia, il presidente Fico ha fatto un ottimo lavoro, sugli assetti si deciderà una volta finite le consultazioni.

Di Battista dice: mai più con Renzi, “accoltellatore professionista”.

Io sono il primo ad aver criticato la rottura di Renzi. Sappiamo chi è, non si è smentito. Forse però uno scuotimento era necessario per riprendere il percorso.

Cioè ha fatto bene?

No, ha sbagliato drammaticamente tempi e modi. Non a caso ho parlato di “derenzizzazione” del Parlamento. Basta ricatti. Per fare un tagliando alla macchina lui ha bucato la ruota. Ma tutto sommato è vero che serve un patto di legislatura per cambiare passo e individuare le priorità. Giustizia, lavoro, salute, economia.

Partiamo dalle ultime due. Il Mes lo accettate o no?

Ho sempre sostenuto l’importanza di utilizzare in questo momento qualsiasi risorsa disponibile per mettere mano a una riforma organica del sistema sanitario nazionale. Non impuntiamoci sul nome o il cognome, che si chiami Mes o Recovery agli italiani cambia poco.

Quindi?

Quindi valutiamo quale opzione sia più vantaggiosa e meno vincolante nella restituzione, perché si parla pur sempre di prestiti, e usiamola.

Tanti suoi colleghi non la pensano così. Sul Mes rischia di saltare il Conte-ter.

Sarebbe assurdo. A loro come a Italia Viva rivolgo un appello: basta arroccamenti ideologici. Accordiamoci sulla riforma del sistema sanitario prima ancora che sul Mes. Se non sappiamo come modificarlo non abbiamo idea di quanti soldi ci servano. Non vorrei che ci ritroviamo in mano 30 miliardi e li usiamo tutti per rifare gli ospedali e comprare le Tac.

Un’altra riforma, quella di Bonafede, è al centro dello stallo. Non farete passi indietro sulla prescrizione?

Questo è un altro terreno minato. Anche qui, per gli italiani non ci possono essere due giustizie, una dei Cinque Stelle e un’altra di Italia Viva. La riforma della prescrizione, del codice penale e del Csm è un’esigenza sotto gli occhi di tutti. Andiamo avanti trovando un comune denominatore.

Trizzino, mettiamo che la quadra non si trovi. Vi opporreste a un tecnico come Draghi o Cartabia a Palazzo Chigi?

Non ne faccio una questione di nomi. Se si dovesse optare per un governo di salvezza nazionale, e io spero di no, allora si potrebbero cercare i voti in Parlamento e trovare un accordo per una riforma elettorale. Ma io penso che non ce ne sarà bisogno.

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