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Intesa mette il turbo nei conti e guarda al rilancio dell’Italia

L’istituto guidato da Carlo Messina chiude il 2020 con utili per 3,2 miliardi, battendo le attese degli analisti. E si conferma uno dei motori per il rilancio del Paese

Nel’anno della grande pandemia, Intesa SanPaolo mette a segno conti da record. Il gruppo guidato da Carlo Messina, ha infatti chiuso l’esercizio 2020 con un utile netto contabile a 3,277 miliardi, battendo le attese degli analisti. Ma non ci sono solo gli utili. I ricavi, per esempio, hanno toccato quota 19 miliardi mentre i costi operativi si sono attestati a 9,9 miliardi con un margine operativo lordo per 9 miliardi.

Semmai, ha chiuso in rosso il quarto trimestre dell’anno, ma solo per effetto dell’Opas lanciata su Ubi banca, la scorsa estate. Il rosso ha toccato i 3 miliardi mentre il fatturato nel trimestre si è attestato a 5,29 miliardi, meglio dei 5,08 miliardi stimati. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno la banca ha ulteriormente accelerato la riduzione dello stock di crediti deteriorati: infatti nel corso del 2020 è stata pari a 10,8 miliardi di euro. Il ceo Messina ha poi spiegato che la banca ha allocato oltre 6 miliardi di euro dell’utile pre-tasse del 2020 all’ulteriore rafforzamento: 2,2 miliardi ad accantonamenti per futuri impatti della pandemia, 2,1 miliardi per accantonamenti addizionali su crediti deteriorati e in bonis di Ubi e due miliardi ai costi di integrazione.

“Nel 2020, superando il nostro obiettivo, abbiamo conseguito un utile netto pari a 3,1 miliardi di euro, escludendo l’impatto contabile della combinazione con Ubi Banca e dell’impairment dell’avviamento della Banca dei Territori ed il contributo di 5 mesi delle attività di Ubi Banca”, ha sottolineato Messina. Durante l’emergenza sanitaria, “Intesa ha donato 120 milioni di euro per rafforzare il sistema sanitario nazionale. “Il nostro sostegno alle persone in difficoltà negli ultimi anni ha superato i 17 milioni di pasti, posti letto, medicine e abiti”.

Messina ha allargato lo sguardo. “Il nostro ruolo a sostegno del Paese si è manifestato attraverso il supporto all’economia reale, reso concreto dai 50 miliardi di credito messi a disposizione di famiglie e imprese, con la conseguente tutela dell’occupazione e il mantenimento dei flussi di liquidità tra comparti produttivi. Per primi abbiamo promosso le moratorie: nel corso di questi mesi ne abbiamo concesse per un valore complessivo pari a 95 miliardi. Abbiamo inoltre erogato prestiti assistiti da garanzia statale per un totale di 35 miliardi. Le misure da noi messe in campo comprendono uno strumento innovativo, come quello dei prestiti d’impatto, a favore della coesione di tessuti imprenditoriali attivi sul territorio”.

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