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Arriva Draghi e il Fatto non ci sta. Rep e Foglio festeggiano, e gli altri…

Tocca a Draghi, ecco cosa pensano i giornali. Travaglio invita M5s, Pd e LeU a dire no. Repubblica benedice il “premier europeo”. Il Foglio ringrazia Mattarella, La Verità teme un Monti bis e Libero festeggia: “Conte fuori dai piedi”

Se la stampa internazionale dà il benvenuto a Mario Draghi, atteso alle 12 al Quirinale, i giornali italiani non sembrano affatto concordi tra loro. 

Il Corriere della Sera affida il suo editoriale in prima pagina a Massimo Franco, che sottolinea come “la candidatura” dell’ex governatore della Banca centrale europea “come risposta al fallimento della coalizione tra M5s, Pd e Iv a una deriva elettorale ad alto rischio è l’antidoto più potente che il capo della Stato, Sergio Mattarella, potesse scegliere”. Dal Colle giunge un “duplice segnale”, continua: “alle cancellerie occidentali e all’opinione pubblica italiana”.

Su Domani il politologo Piero Ignazi parla di “modello Ciampi”, di “traghettatori di altissimi livello” per portare “il Paese alle urne, a giugno, quando la tempesta sarà sotto controllo”. E si chiede: “Che senso aveva tenere insieme a tutti i costi una coalizione che si è frantumata sotto gli occhi di tutto in questa maniera fragorosa?”.

Il supercontiano Fatto Quotidiano non l’ha presa bene, diciamo così. In primo pagina sbatte un fotomontaggio di Matteo Renzi kamikaze con titolo “Renzi ci regala l’Ammucchiata” (maiuscolo!). Il direttore Marco Travaglio arriva a difendere un nemico di sempre, il Partito democratico, imputando a “Demolition Man” (Renzi) ogni colpa della “crisi più demenziale e delinquenziale del mondo”. Poi invita M5S, Pd e LeU a essere “coerenti” e a dire “un garbato ma fermo no all’ammucchiata del Colle e di Draghi, per salvare l’unica coalizione che può competere contro queste destre”. “C’è poco da fare festa” scrive invece Gaetano Pedullà, direttore dell’ultracontiana La Notizia.

Il Foglio festeggia e parla di “sogno del governo Draghi”. Il direttore Claudio Cerasa ringrazia Mattarella e Renzi in nome della “ricostruzione” e del “nuovo schema” politico.

“Finalmente Draghi” è l’apertura del berlusconiano Giornale di Alessandro Sallusti, che dà il benvenuto a Draghi “unica speranza” secondo l’editoriale firmato da Vittorio Macioce.

Sul Messaggero Carlo Nordio infilza la politica in un editoriale dal titolo eloquente: “Le mancanze della politiche e la pelle degli elettori”. Il Sole 24 Ore cita il capo dello Stato “un governo di alto profilo”, mentre per Milano Finanza “Draghi deve salvare l’Italia”.

La Repubblica suona “L’ora di Draghi” in prima pagina e il direttore Maurizio Molinari nel suo editoriale definisce l’economista “il premier europeo di cui l’Italia ha bisogno per risollevarci” (Molinari aveva invocato un “premier europeo” già domenica). È un “momento drammatico ed al tempo stesso di speranza per il nostro Paese”, nota il direttore del quotidiano di Largo Fochetti. È “l’ultima chiamata”, invece, secondo Massimo Giannini, direttore della Stampa, che pubblica in prima pagina una grande foto di Mattarella e Draghi assieme con titolo “I costruttori”.

“Dopo il Fico secco, arriva Draghi”, titola La Verità giocando sul fallimento delle trattative condotte dal presidente della Camera. Ma il direttore Maurizio Belpietro appare scettico: “L’autorevolezza dell’ex governatore della Bce è nota, ma altrettanto nota è l’incompetenza degli esponenti politici su cui si dovrà reggere il nuovo esecutivo: una maggioranza multicolore”. E ancora: “Nel passato i governi istituzionali non hanno portato bene al Paese e non sono durati a lungo, basti ricordare Mario Monti. Vedremo che cosa accadrà questa volta”. Libero brinda: “Conte fuori dai piedi”.

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