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La lettera di Buffett. Allarme su bond e inflazione. Mai scommettere contro gli Usa

Un “futuro cupo” per fondi pensione e obbligazioni a lungo termine. La ripresa economica vuol dire anche un rischio di aumento di inflazione e una Fed che cambia le sue strategie. Tra errori e operazioni mancate, il decano di Omaha ha comunque garantito agli azionisti decine di miliardi di utili. E li avverte: non scommettete contro l’America

Warren Buffett ha pubblicato la sua lettera annuale agli investitori della Berkshire Hathaway lanciando una serie di allarmi legati a una ripresa dell’inflazione e al mercato fixed-income (titoli di Stato e altri bond a tasso fisso), nonostante sia un settore in cui la sua società ha investito parecchio. Buffett parla di “futuro cupo” per fondi pensione, assicurazioni e investimenti legati alle obbligazioni.

La crescita economica più rapida del previsto potrebbe far cambiare strategia alla Federal Reserve. Prima della fuga dai mercati obbligazionari della scorsa settimana, una serie di investitori hanno acquistato bond con rating inferiore per ottenere rendimenti più elevati. Ma “i prestiti rischiosi non sono la risposta a tassi di interesse inadeguati”, scrive Buffett. “30 anni fa, l’industria del risparmio e del prestito un tempo potente si è autodistrutta, in parte ignorando questa regola”.

Come spiega il Financial Times, Berkshire ha ridotto le sue partecipazioni in obbligazioni societarie negli ultimi tre mesi e il grosso della sua liquidità (113 miliardi di dollari) è in buoni del Tesoro con scadenze entro la fine dell’anno. I titoli sovrani USA a lungo termine ammontano a “soli” 3,4 miliardi.

L’utile netto della società nell’ultimo trimestre 2020 è aumentato di quasi il 23% rispetto all’anno precedente a 35,8 miliardi. L’aumento è stato spinto dai guadagni sugli investimenti e sulle scommesse sui derivati, visto che il mercato azionario statunitense è stato vivace negli ultimi tre mesi del 2020. Berkshire ha quote importanti in Apple, Coca-Cola e Verizon.

Le attività sottostanti di Berkshire hanno mostrato una certa resilienza verso la fine dello scorso anno, con i suoi utili operativi in ​​aumento di poco meno del 14%. Sull’anno intero, anche per effetto della pandemia, il margine operativo è calato del 9% rispetto all’anno precedente a $ 21,9 miliardi.

Berkshire ha investito 8,8 miliardi nel quarto trimestre nel riacquisto di azioni proprie (24,7 miliardi totali nel 2020). Una scelta che ha eroso la gigantesca liquidità, scesa dai 145,7 miliardi di dollari alla fine di settembre a 138,3 miliardi di dollari di fine anno.

Buffett e il vicepresidente Charlie Munger hanno spiegato nella lettera che “abbiamo fatto quegli acquisti perché credevamo che avrebbero accresciuto il valore intrinseco… lasciando Berkshire con fondi più che abbondanti per qualsiasi opportunità o problema che possa incontrare”.

Buffett ha ammesso di non essere riuscito a rispettare il suo obiettivo di chiudere una grande operazione e ha anche che i 36,8 miliardi pagati nel 2016 per Precision Castparts, la più grande acquisizione che Berkshire abbia mai concluso, sono stati “un errore”. La società ha dovuto svalutare la sua partecipazione per 9,8 miliardi nel secondo trimestre.

La divisione, che produce parti di aerei per aziende come Boeing e Airbus, ha licenziato più di 13.000 persone, ovvero il 43% dei tagli alla forza lavoro effettuati da società controllate da Berkshire lo scorso anno.

Precision Castparts “non è certo il mio primo errore di questo tipo. Ma è un grosso errore”, riconosce Buffett.

Berkshire ora punta a investire in progetti sull’energia rinnovabile ed è al lavoro su un progetto multimiliardario per ammodernare l’infrastruttura elettrica degli Stati Uniti. “Uno sforzo che assorbirà tutti i guadagni di Berkshire Hathaway Energy per i decenni a venire. Ma è una sfida che dobbiamo cogliere e l’investimento sarà adeguatamente ricompensato”.

I prezzi pazzi in borsa renderanno difficile la chiusura di un grosso investimento anche nel 2021, nonostante i propositi del decano di Omaha. L’anno scorso ha limato al rialzo la sua partecipazione in Verizon e Chevron, al ribasso quella in Apple, con un portafoglio azionario che l’anno scorso è arrivato a 281 miliardi.

A proposito di Apple, che considera uno dei quattro gioielli della corona, Buffett ha raccontato la storia dietro il 5,4% di partecipazione: “Acquisito tra il 2016 e il 2018, ci è costato 36 miliardi. Da allora, abbiamo goduto di dividendi regolari, con una media di circa 775 milioni all’anno, e abbiamo anche intascato, nel 2020, ulteriori 11 miliardi vendendo una piccola parte della nostra posizione. Nonostante quella vendita – voilà! – Berkshire ora possiede il 5,4% di Apple. Questo aumento è stato senza costi per noi, perché Apple ha continuamente riacquistato le sue azioni, riducendo così in modo sostanziale il numero di titoli in circolazione”

Buffett, 90 anni, ha anche usato la sua lettera annuale per riaffermare la sua fede nell’economia degli Stati Uniti, scrivendo agli azionisti che il paese sta facendo “passi in avanti” e che non devono “mai scommettere contro l’America”.

“Nei suoi brevi 232 anni di esistenza, non c’è stata nessuna incubatrice capace di scatenare il potenziale umano come l’America. Nonostante alcune gravi interruzioni, il progresso economico del nostro Paese è stato mozzafiato”.


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