Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Perché Salvini può salvare Draghi. Report YouTrend-CZ

Da un Matteo all’altro. La Lega di Salvini può decidere le sorti del governo Draghi, svelano i dati di YouTrend e Cattaneo&Zanetto. Alla Camera e al Senato con un voto contrario del Carroccio la responsabilità della fiducia cadrebbe solo sulle spalle dei Cinque Stelle

Matteo Salvini deciderà le sorti di Mario Draghi? Con i Cinque Stelle lacerati sulla fiducia al governo di salvezza nazionale, è il capo del Carroccio a trovarsi in mano il pallino della crisi. Lo svelano le ultime stime di YouTrend-Cattaneo-Zanetto per la Camera e il Senato.

Numeri alla mano, “se la Lega votasse sì o si astenesse, Draghi avrebbe facilmente la maggioranza alla Camera, anche in caso di voto contrario del M5S”, scrive il giornale fondato da Lorenzo Pregliasco. “Se Salvini optasse invece per il no, allora tutto dipenderebbe dai 5 Stelle”.

In poche parole, un voto contrario dei leghisti può lasciare il cerino del governo in mano ai Cinque Stelle. La coalizione finirebbe sotto con 269 preferenze, 284 calcolando eventuali defezioni grilline all’ultimo minuto. Un’astensione leghista abbasserebbe invece la soglia per la maggioranza a 249, consentendo a Draghi di ottenere la maggioranza alla Camera a prescindere da un voto contrario dei Cinque Stelle (nel qual caso avrebbe tra i 269 e i 284 voti).

La stessa situazione si ripeterebbe al Senato. Anche qui il sì o l’astensione leghista sarebbe decisivo, mentre un no butterebbe la palla nel campo dei Cinque Stelle. Con un doppio voto contrario di leghisti e pentastellati a Palazzo Madama, infatti, Draghi non otterrebbe la maggioranza (158), collezionando una cifra fra i 136 e i 151 voti (a seconda delle eventuali defezioni grilline).

Una quota vicina, ma non sufficiente per avviare il governo. Nessun problema per la fiducia in caso di un’astensione del Carroccio. Con la soglia abbassata a 127, un voto negativo del Movimento lascerebbe comunque una maggioranza più che sufficiente per formare il governo Draghi, che ondeggerebbe tra i 136 e i 151 voti.

Insomma, l’ago della bilancia della crisi passa da un Matteo all’altro. È la pattuglia leghista, più ancora di Fdi e Forza Italia, a decidere le sorti del governo di unità nazionale.

×

Iscriviti alla newsletter