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Sinergie industriali tra Spazio e Difesa. Ecco il piano di Bruxelles

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Undici azioni e tre progetti-bandiera: monitoraggio spaziale, connettività e droni. È il Piano d’azione sulle sinergia tra l’industria militare, spaziale e civile, presentato oggi dalla Commissione europea. L’obiettivo è massimizzare le ricadute che il comparto dell’aerospazio e difesa è in grado di generare, a partire dai 7,9 miliardi del Fondo europeo di Difesa

Potenziare il livello di cooperazione non solo tra i Paesi membri, ma anche tra i diversi settori industriali del Vecchio continente. È l’obiettivo del nuovo Piano d’azione sulle sinergie tra le industrie civili, della difesa e dello spazio, presentato oggi dalla Commissione europea di Ursula von der Leyen, illustrato dai commissari alla concorrenza, Margrethe Vestager, e al Mercato interno Thierry Breton, il francese che ha tra le sue competenze la nuova direzione generale per il settore (che avrà il portafoglio del nascente Fondo europeo di Difesa). L’idea di base è spingere al massimo l’innovazione trasversale, utilizzando cioè le innovazioni in un determinato campo per velocizzare e potenziare lo sviluppo tecnologico anche negli altri settori. In quest’ottica, il settore aerospaziale e della difesa è quello che tradizionalmente ha fornito il maggior numero di ricadute sullo sviluppo civile, e con il Piano la Commissione ambisce a far diventare sistemico questo processo.

GLI OBIETTIVI

“L’idea è che le innovazioni interessino sistematicamente una molteplicità di utilizzi fin dalla progettazione e che sia possibile sfruttare l’enorme potenziale di innovazione dei ricercatori e delle start-up”, ha detto Vestager. “Lo sfruttamento ottimale del Fondo europeo per la difesa e la garanzia di forti sinergie tra le tecnologie civili, della difesa e dello spazio genereranno innovazioni rivoluzionarie e consentiranno all’Europa di rimanere il punto di riferimento mondiale per la definizione degli standard”, le ha fatto eco Breton.

SINERGIE, SPIN-OFF E SPIN-IN

Il Piano d’azione ha tre obiettivi strategici di fondo: sinergie, spin-off e spin-in. Con “sinergie” la Commissione intende migliorare la complementarità tra i programmi e gli strumenti dell’Ue per potenziare l’efficienza degli investimenti e l’efficacia dei risultati. Gli “spin-off” individuati dal piano includono la previsione di promuovere l’idea che i fondi europei dedicati alla ricerca e sviluppo, inclusi quelli per la difesa e lo spazio, abbiano delle ricadute economiche e tecnologiche positive per i cittadini europee. Infine, l’idea dietro agli “spin-in” è quella di facilitare l’uso dei risultati della ricerca industriale e dell’innovazione civile per i progetti di cooperazione difensiva europea.

I PROGETTI-BANDIERA

Il piano della Commissione prevede undici azioni concrete da perseguire per raggiungere l’obiettivo strategico generale, di cui tre sono considerati dal programma come progetti-bandiera considerati come potenziali game-changer da lanciare subito con dialoghi a livello Ue intensificati. Il primo di questi progetti bandiera è la strutturazione di una strategia europea per la gestione del traffico spaziale, con lo sviluppo di standard di sicurezza e regole per l’accesso e le operazioni nello spazio, indirizzati anche al tema, sempre più delicato, dei detriti spaziali e dalla proliferazione di veicoli in orbita intorno al nostro pianeta. Collegato a questo, il secondo progetto prevede di assicurare un sistema di connettività spaziale per l’Unione, attraverso la collaborazione tra enti governativi e commerciali, in grado di dotare l’Europa di un’infrastruttura strategica sicura e affidabile, un punto su cui il commissario Breton insiste da tempo. L’ultimo progetto prevede lo sviluppo di nuove tecnologie per i velivoli senza pilota. In particolare, l’Ue prevede di strutturare una strategia comune per i droni 2.0 che identifichi nuove aree di sviluppo e nuove capacità per gli Uav del futuro.

COOPERAZIONE MIGLIORATA

Tra le altre azioni identificate dal Piano d’azione, molte sono indirizzate a migliorare la cooperazione e le sinergie tra diversi attori europei, dagli Stati membri alle aziende. Una delle prime azioni sarà la presentazione, da parte della Commissione, di una proposta per potenziare l’approccio capacitivo in tutto il settore, approccio caratterizzato da due elementi-chiave: in primo luogo, gli utenti definiscono la capacità di cui hanno bisogno e, in secondo luogo, esprimono la loro intenzione di acquistare prodotti che, una volta sviluppati, offriranno la capacità desiderata. Inoltre, dovranno essere promosse delle sinergie migliorando la coordinazione tra programmi e strumenti europei per facilitare l’accesso ai sistemi di finanziamento per gli investimenti nella ricerca civile, difensiva e spaziale. Una delle ambizioni del Piano è anche quella di strutturare un Centro di competenza sulla cyber-sicurezza, per potenziare le sinergie nel campo cibernetico tra i vari programmi europei di difesa, spaziale e industriale. Tra le azioni più importanti c’è anche la presentazione di innovative forme di finanziamento, indispensabili per attuare i progetti previsti e per facilitare l’accesso di attori non tradizionali, ma il cui apporto è ritenuto cruciale per il futuro della tecnologia, come start-up e Pmi dall’alto potenziale innovativo.

INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Lo sforzo della Commissione è principalmente concentrato sulle capacità di sviluppo delle tecnologie a tutto campo, con un’ottica che considera la collaborazione tra i partner europei come il principale punto di forza per l’innovazione e la ricerca. In questo senso, il piano prevede delle azioni mirate per le start-up e Pmi per far conoscere i programmi e gli strumenti di supporto tecnico per facilitarne l’ingresso nel mercato della difesa e dello spazio. Il Piano prevede anche di dare un’accelerazione allo sviluppo di tecnologie considerate critiche e di estendere l’uso degli standard ibridi civili/militari per facilitare il dialogo tra i due comparti industriali. Il lancio di un “incubatore d’innovazione” ambisce esattamente a questo, supportando lo sviluppo di nuove tecnologie dual-use e incentivare la mutua contaminazione tra i vari ecosistemi industriali.

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