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Trasparenza e anti-corruzione. Il primato di Leonardo tra i big della Difesa

L’organizzazione non governativa Transaparency International ha pubblicato il dettagliato studio sul rispetto degli impegni di trasparenza e anti-corruzione nel settore della Difesa. Su 134 aziende analizzate (per 38 Paesi), in “fascia A” ci sono solo l’italiana Leonardo e l’americana Raytheon

L’italiana Leonardo è l’azienda della difesa che rispetta più e meglio al mondo gli impegni pubblici di anti-corruzione e trasparenza. Un primato condiviso con la sola americana Raytheon Technologies, davanti ad altre 132 aziende, tra cui figurano tutti i maggiori attori della difesa, occidentali e non solo. A certificarlo è Transaparency International, l’organizzazione internazionale non governativa, con sede a Berlino, impegnata combattere la corruzione su scala globale mediante un’attenta attività di monitoraggio.

L’ANALISI

Dopo un accurato processo d’analisi di oltre due anni sulle principali realtà del settore “difesa e sicurezza” al mondo, l’organizzazione ha pubblicato oggi i risultati del Defence companies index on anti-corruption and corporate transparency (DCI). L’analisi si basa esclusivamente sulle informazioni accessibili a tutti gli stakeholder. Su 134 società analizzate (per 38 Paesi), solo due figurano in “fascia A” (very high commitment), la più alta nella scala di valutazione: Leonardo e Raytheon. Per la One Company italiana si tratta di una vera e propria scalata rispetto alla rilevazioni del 2015. Il “policy score” per piazza Monte Grappa è di 86 su 100, come per Raytheon. Superiore invece il “transparency score”, che per l’italiana segna un punteggio di 86, mentre per l’americana di 52.

LE ALTRE AZIENDE

Nella “fascia B” ci sono tra le altre le britanniche BAE Systems e Rolls Royce, e le americane Lockheed Martin e Northrop Grumman Corporatin. In “fascia C” si trovano invece Airbus, Fincantieri, la svedese Saab, la francese Naval Group e la statunitense Harris Technologies. Altre francesi sono tra la “fascia D” (Safran e Thales) e la “fascia E” (Dassault). Considerando le singole categorie di analisi, il primato di Leonardo è in solitaria per quanto riguarda “Agents, intermediaries and joint ventures”. Punteggio di 100 su 100 anche per le categorie “leadership and organsational control”, “internal controls”, “support to employees” e per la gestione della catena di fornitura.

LE PAROLE DI CARTA…

“Trasparenza, etica e anticorruzione sono alla base della governance di Leonardo e il riconoscimento ottenuto da Trasparency International conferma la validità del percorso intrapreso da lungo tempo, teso all’adozione di un approccio strutturato, volto a un costante miglioramento nell’efficacia degli strumenti adottati dall’azienda”, ha commentato il presidente Luciano Carta. “Il rafforzamento delle attività svolte, dalla periodica revisione del codice etico e anti-corruzione all’implementazione di un modello organizzativo interno di controllo, ha permesso – ha aggiunto – di raggiungere un sistema di governance e di gestione utile a prevenire i possibili rischi, promuovendo e sviluppando, al contempo, una cultura etica d’impresa”.

…E DI PROFUMO

“Raggiungere la fascia più alta dell’indice elaborato da Transparency International è il frutto di un incessante lavoro di team integrato e coeso che ha coinvolto tutte le funzioni aziendali preposte”, gli ha fatto eco l’ad Alessandro Profumo. “Il riconoscimento – ha concluso – dimostra come il rispetto delle regole legate al contrasto alla corruzione nella condotta del business sia centrale e prioritario per svolgere al meglio la nostra attività in tutti i Paesi in cui operiamo”.

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