Skip to main content

Ci sarà un Trump candidato nel 2022. Ma non è chi pensate

Un voto a favore dell’impeachment contro Donald Trump del senatore repubblicano della North Carolina Richard Burr apre uno scenario inedito: Lara Trump, moglie di Eric, può prendere il suo posto nel 2022 e sbaragliare la concorrenza. E ha già incassato un endorsement di peso

Niente di meglio della North Carolina per avere un assaggio del caos interno al Partito repubblicano dopo la batosta elettorale e lo shock dell’assalto a Capitol Hill. In questo vecchio fortino repubblicano della West Coast è in corso una vera e propria crisi di nervi.

Il senatore dello Stato Richard Burr, 66 anni, conservatore della vecchia guardia, bushiano di ferro, è stato fra i sette che hanno votato a favore del secondo impeachment dell’ex presidente Donald Trump con l’accusa di aver fomentato l’attacco al Congresso.

L’impeachment non è passato, ma neanche il polverone nel partito, che contro Burr in North Carolina ha riversato una valanga. Tanto da aprire uno scenario inedito. Il seggio di Burr tornerà vacante nel 2022, quando qualcun altro dovrà prendere il suo posto alle elezioni di mid-term.

Un nome si fa spazio in queste ore per la successione: Lara Trump. A lanciare la candidatura della nuora del Tycoon un senatore di peso, l’ex consigliere per la politica estera di Trump Lindsey Graham. “Il mio amico Richard Burr ha appena reso Lara Trump praticamente la nomina certa per il seggio al Senato in North Carolina per rimpiazzarlo”, ha detto in un’intervista a Fox News. Poi l’endorsement: “Lei rappresenta il futuro del Partito repubblicano”.

Moglie di Eric Trump, 38 anni, cresciuta a Wilmington, un passato da personal trainer e poi produttrice televisiva, Lara Trump si è costruita una reputazione come possibile erede politica dell’ex presidente diventando una delle sue più strette consigliere nell’ultima campagna presidenziale.

Non ha mai ammesso ufficialmente di voler correre in North Carolina il prossimo anno, ma lo ha fatto capire fin troppo bene a chi le sta intorno. Tanto che i candidati che erano già pronti a scaldarsi temono ora di rimanere in panchina.

C’è un certo affollamento intorno al seggio di Burr e non sarà facile spuntarla. In corsa c’è il deputato Mark Walker, molto vicino a Trump. Poi l’ex governatore Pat McCrory, lo speaker dello Stato Tim Moore, Dan Forest. E soprattutto c’è Mark Meadows, che del sistema Trump è stato pilastro portante, avendo ricoperto il ruolo di capo dello staff del presidente alla Casa Bianca.

Il voto di Burr a favore dell’impeachment ha ribaltato i pronostici iniziali. Adesso l’ala trumpiana del partito (e della base) promette vendetta contro il “tradimento” e le quotazioni della giovane Trump hanno visto un’impennata. Anche perché al senatore uscente si aggiunge l’ “onta” del senatore “junior” del partito, Thom Tillis. Che ha votato contro l’impeachment, ma si è affrettato a chiarire ai microfoni subito dopo che “l’ultima responsabilità (del presidente, ndr) è di fronte al nostro sistema giudiziario”.

Ora, candidare Lara Trump è un azzardo non da poco. C’è un primo intoppo: la residenza. Lara ed Eric vivono con i due figli a New York, a Westchester, e dovrebbero spostarsi. Poi una questione di “brand”. La sua discesa in campo potrebbe cancellare il “tradimento” di Burr e fare uscire allo scoperto gli elettori trumpiani. Ma c’è anche il rischio boomerang: dopotutto Trump ha vinto lo Stato di solo 1,3 punti percentuali contro Joe Biden, e il divario potrebbe essersi ampliato. La notizia comunque è notevole. Non c’è solo la figlia Ivanka pronta a prendere in mano la Trump legacy.

×

Iscriviti alla newsletter