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Tutti i poteri del ministero della Transizione ecologica. Anche il Mit cambia nome

Il nuovo ministero per la Transizione ecologica (Mite) si occuperà di temi finora riservati ai ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (cambia nome anche il dicastero guidato da Enrico Giovannini). Cingolani avrà la competenza su energia, idrocarburi, emissioni nei trasporti, economia circolare

Come sarà strutturato il ministero della Transizione ecologica (Mite)? Il decreto-legge che lo istituisce si occupa di ripartire risorse e personale tra l’ex ministero dell’Ambiente, quello dello Sviluppo economico e quello delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (cambia nome anche il dicastero guidato da Enrico Giovannini). Innanzitutto, passano sotto il controllo della struttura di Roberto Cingolani la direzione generale per l’approvvigionamento, l’efficienza e la competitività energetica e la direzione generale per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari del ministero dello sviluppo economico.

Inoltre, al Mite sono attribuite le funzioni e i compiti relativi allo sviluppo sostenibile (ferme restando le funzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri) e alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente, del territorio e dell’ecosistema. Sulle aree naturali protette, la biodiversità e la biosicurezza, la fauna e la flora dovrà esserci invece coordinamento con la Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della Convenzione di Washington (CITES) e dei relativi regolamenti europei, della difesa del mare e dell’ambiente costiero, e della comunicazione ambientale”.

In ragione del trasferimento di competenze sui temi energetici, minerari e dei trasporti sostenibili, le altre aree di cui si occuperà il nuovo ministero sono:

b) definizione degli obiettivi e delle linee di politica energetica e mineraria nazionale e provvedimenti ad essi inerenti; autorizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili di competenza statale anche ubicati in mare; rapporti con organizzazioni internazionali e rapporti comunitari nel settore dell’energia; attuazione dei processi di liberalizzazione dei mercati energetici e promozione della concorrenza nei mercati dell’energia e tutela dell’economicità e della sicurezza del sistema; […] individuazione e sviluppo delle reti nazionali di trasporto dell’energia elettrica e del gas naturale e definizione degli indirizzi per la loro gestione; politiche di ricerca, incentivazione e interventi nei settori dell’energia e delle miniere; ricerca e coltivazione di idrocarburi e risorse geotermiche; normativa tecnica, area chimica, sicurezza mineraria, escluse le competenze in materia di servizio ispettivo per la sicurezza mineraria e di vigilanza sull’applicazione della legislazione attinente alla salute sui luoghi di lavoro, e servizi tecnici per l’energia; vigilanza su enti strumentali e collegamento con le società e gli istituti operanti nei settori dell’energia; gestione delle scorte energetiche nonché predisposizione ed attuazione dei piani di emergenza energetica; sicurezza nucleare e disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi; agro-energie; rilevazione, elaborazione, analisi e diffusione di dati statistici in materia energetica e mineraria, finalizzati alla programmazione energetica e mineraria;

c) piani e misure in materia, di combustibili alternativi e delle relative reti e strutture di distribuzione per la ricarica dei veicoli elettrici, qualità dell’aria, politiche di contrasto ai cambiamenti climatici e per la finanza climatica e sostenibile e il risparmio ambientale anche attraverso tecnologie per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra;

d) pianificazione in materia di emissioni nel settore dei trasporti;

e) gestione, riuso e riciclo dei rifiuti ed economia circolare;

f) tutela delle risorse idriche e relativa gestione, fatta salva la competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;

g) promozione di politiche di sviluppo durevole e sostenibile, nazionali e internazionali;

h) politiche di promozione per l’economia circolare e l’uso efficiente delle risorse, fatte salve le competenze del Ministero dello sviluppo economico;

i) coordinamento delle misure di contrasto e contenimento del danno ambientale, nonché di bonifica e di ripristino in sicurezza dei siti inquinati, ivi compresi i siti per i quali non è individuato il responsabile della contaminazione ovvero quelli per i quali i soggetti interessati non provvedono alla realizzazione degli interventi, nonché esercizio delle relative azioni giurisdizionali;

l) sorveglianza, monitoraggio e recupero delle condizioni ambientali conformi agli interessi fondamentali della collettività e all’impatto sull’ambiente, con particolare riferimento alla prevenzione e repressione delle violazioni compiute in danno dell’ambiente, prevenzione e protezione dall’inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico e dai rischi industriali;

m) difesa e assetto del territorio con riferimento ai valori naturali e ambientali.


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