L’ex segretario di Rifondazione Comunista propone un’auto-scioglimento del Pd. Ma lo fa in modo “amichevole e non ostile”, per liberare le risorse e aprire una fase costituente della sinistra. Per non consegnarsi ai moderati
A sinistra forse c’è una via di uscita dall’impasse figlia della crisi del suo maggior partito? Così pensa chi guarda positivamente all’arrivo di Letta. E tra le proposte attraverso cui l’area progressista potrebbe rinascere c’è quella di Fausto Bertinotti. Che ha le idee chiare. “La mia suggestione dell’auto-scioglimento del Pd è amichevole e non ostile, questo perché libererebbe le risorse e si aprirebbe una fase costituente della sinistra”. Questo perché, spiega Bertinotti in Tv, “la costituzione materiale di questo partito è impedente alla sua riforma”.
Gli auguri al neosegretario sono sinceri, però….”vediamo cosa è diventato il Pd: il governo è diventato l’alfa e l’omega dell’orizzonte politico del Pd sempre perno della stabilità del governo e del sistema politico… non vince le elezioni da 15 anni, è diventato attraverso la governabilità una costruzione governativa”. E la preoccupazione, a sinistra, con Letta è anche quella di uno sbilanciamento al centro. Perché “oggi, in assenza di una sinistra forte, un’alleanza di centrosinistra risulterebbe un’alleanza moderata”. Meglio auto sciogliersi che consegnarsi ai moderati.