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Città e riduzione di emissioni. Berlino chiama, Milano risponde

All’Energy Transition Dialogue di Berlino (#BETD21), si è parlato di città vivibili che guidano la transizione energetica. L’esempio di Berlino, Amsterdam e Milano

Entro il 2050 le città dovranno ospitare due terzi della popolazione mondiale in un ambiente vivibile e a bassa emissione di carbonio. Ce la faremo? Se ne è parlato durante l’Energy Transition Dialogue di Berlino (#BETD21), coinvolgendo stakeholder importanti durante il panel “Le città vivibili guidano la transizione energetica“. Il punto da cui partire è il seguente: con la crescita della popolazione nelle città, aumenterà giocoforza la domanda di servizi e di risorse. I settori che verranno messi a dura prova saranno dunque quelli energetico, idrico, dei rifiuti e della mobilità. Per questa serie di motivi le città contano tantissimo nella corsa per ridurre le emissioni e per sviluppare infrastrutture che siano sostenibili e tecnologiche.

Ma la tecnologia non è tutto: “Abbiamo bisogno di cambiare il nostro stile di vita – ha detto Claude Turmes, ministro dell’Energia per il Lussemburgo – compriamo biciclette piuttosto che automobili. Dobbiamo essere più green, abbiamo bisogno di più umanità, di più spazio. E naturalmente abbiamo bisogno di soldi, come ha detto ieri Ursula von der Leyen, sia per la coesione sociale che per cambiare lo stile di vita e i trasporti”.

COSA FA BERLINO

Regine Günther, senatrice per l’ambiente, i trasporti e la protezione del clima di Berlino, ha detto che è necessario “riorganizzare completamente le nostre città” e che le sfide che si trovano ad affrontare tutte le metropoli sono: inquinamento dell’aria, cambiamento climatico, riorganizzazione del settore energetico guardando alle energie rinnovabili. E in questo “la mobilità è un punto chiave”, perché è necessario dare meno spazio alle auto e molto di più alle persone. “Dobbiamo ripensare e riorganizzare le città. – ha chiarito Günther – A Berlino abbiamo varato una legge che in tema di infrastrutture dà la priorità a bici e pedoni. Le persone vogliono avere più spazio per i bambini vicino alle loro case e non solo fuori dalla città. Abbiamo bisogno di allontanarci dalla vecchia idea della città”.

COSA FA AMSTERDAM

Marieke Van Doorninck, vicesindaco della città di Amsterdam, è d’accordo sul fatto che bisogna fare molto di più per rendere le città vivibili. “Tendiamo a vedere la transizione energetica solo come una transizione tecnologica, ad esempio comprando auto elettriche. Ma questo non è il vero cambiamento: abbiamo bisogno di una transizione sociale, altrimenti il cambiamento è alla portata solamente delle persone ricche. Abbiamo bisogno di una transizione energetica equa, ad esempio anche dando incentivi per rendere sostenibile il riscaldamento nelle abitazioni. Dobbiamo diventare sostenibili e resilienti ma anche inclusivi, quindi garantire il progresso per tutti”.

COSA FA MILANO

Piero Pelizzaro, Chief Resilience Officer del Comune di Milano, ha parlato invece di come l’amministrazione guidata da Beppe Sala si sta muovendo su tre punti principali:

  1. “Ridare tempo alla città”, nel senso di dare tempo alla mobilità, al lavoro, quindi alla vita della città. E questo deve avvenire attraverso riduzione della congestione, cercando di essere più vicino al cittadino. Su questo punto Pelizzaro ha parlato del progetto “Strade aperte”, che mira a creare nuove aree pedonali, ciclabili e spazi pubblici a Milano.
  2. “Avere cura degli spazi pubblici”: Pelizzaro ha detto che è necessario aumentare la capacità della popolazione di vivere insieme, anche per dare spazio alla conversazione, fondamentale per creare innovazione. “Perché a volte la soluzione viene dal passato, come il piantare alberi per la città”. Il CFO di Milano ha ricordato come le città prima della seconda guerra mondiale fossero piene di alberi: “Bisogna prendere spunto anche guardandosi indietro”.
  3. “Portare l’edilizia e il trasporto al livello dei cittadini”. Il Comune di Milano vuole rendere tutto il trasporto pubblico cittadino elettrico entro il 2030. E di questa ambizione ha parlato proprio oggi anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, postando una foto sui suoi social in cui ha mostrato le prime stazioni di ricarica veloce per bus elettrici ATM.
  4. flotta elettrica milano beppe sala
    Il post su Instagram del sindaco di Milano, Beppe Sala – Fonte: Instagram
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