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Merkel non dorme tranquilla in vista delle elezioni regionali

Tra tensioni nella Cdu e lo scandalo delle mascherine che ha portato alle dimissioni di due deputati della Cdu, la Cancelliera affronterà le elezioni in Nord-Reno Vestfalia e Baden-Württemberg con una certa apprensione

La politica tedesca negli anni ci aveva abituati a un dibattito abbastanza monotono, sopratutto se comparato a quello italiano: dominato da Angela Merkel, abbastanza pacato nei toni, poco incline al gossip. Ma nell’ultimo anno, soprattutto a partire dalle dimissioni, avvenute nel febbraio del 2020, di Annegret Kramp-Karrenbauer, ex delfina di Merkel eletta segretaria della Cdu nel dicembre 2018, la vita politica della Germania ha preso un’altra piega.

Gli scandali che in questi giorni stanno colpendo alcuni parlamentari della Cdu sono un fardello pesante per il principale partito di governo; la mala gestione di questa seconda fase della pandemia sta pesando sull’immagine ormai non più mitizzata della Cancelliera; la sorveglianza, poi revocata, sul principale partito di opposizione (AfD) ha scatenato un’accesa discussione sulla libertà di espressione e sulla censura che ancora non sembra essersi spenta. E in questo clima poco ordinato, poco riservato, pieno di colpi di scena, insomma poco tedesco, si inseriscono le elezioni regionali di domenica prossima (14 marzo).

LE ELEZIONI – Baden-Württemberg

Domenica si voterà in due regioni importanti per diverse ragioni. In Baden-Württemberg (con capitale Stoccarda), si gioca la battaglia Verdi-Cdu. Winfried Kretschmann è l’attuale leader del Land e anche l’unico governatore verde di tutte le regioni tedesche. Il suo partito è in grosso vantaggio (35%) e secondo gli ultimi sondaggi staccherebbe la Cdu di 10 punti percentuali. Un secondo trionfo dei Verdi potrebbe rassicurare gli elettori che quello dei Grüne è un partito capace di governo pragmaticamente anche a livello nazionale.

Il Baden-Württemberg è il terzo Land più forte economicamente, grazie alle industrie di Mercedes-Benz, Bosch e Porsche, e uno dei migliori a livello europeo, insieme alla Lombardia e alla Catalogna. In questo Land, dunque, i Verdi si giocano la possibilità di tornare al governo in vista delle elezioni di settembre, dopo 16 anni passati all’opposizione. Ma la vittoria sembra assicurata: “La gente vede Kretschmann come uomo serio, onesto e simpatico. – ha detto un funzionario dei Verdi – È diventato molto popolare qui, specialmente negli ultimi cinque anni”. E la sua popolarità ha portato anche a un aumento del 60% delle iscrizioni al partito dei Verdi in questa regione. Questo Land era un tempo la roccaforte della Cdu ma dopo il disastro di Fukushima, che ha alimentato una massiccia reazione contro l’energia nucleare, nel 2011 il potere è passato ai Grüne.

LE ELEZIONI – Renania Palatinato

La seconda partita si gioca in Renania Palatinato, che ha come capoluogo Magonza. Se fino a qualche mese fa si pensava che Merkel, vista l’ottima gestione della pandemia, potesse trascinare la Cdu alla vittoria anche in questo Land, adesso le cose stanno cambiando. L’organizzazione del piano vaccinale si sta rivelando poco proficua, le scuole continuano a restare chiuse per la maggior parte dei bambini, il numero di morti, rispetto a qualche settimana fa, è sceso ma non abbastanza. Di conseguenza, secondo un sondaggio di Deutschlandtrend, l’approvazione della Cancelliera a livello nazionale è scesa dal 72% al 60%. Al momento il Land è governato da Malu Dreyer, membro della Spd alla guida del Land dal 2013, che ha ora buona chance di vittoria.

LO SCANDALO 

A peggiorare la situazione scricchiolante del partito guidato da Laschet, c’è una storia simile a quella che in Italia ha portato a un’inchiesta sulla fornitura di mascherine. Nikolas Löbel e Georg Nüsslein, due deputati della Cdu, hanno annunciato le loro dimissioni in seguito alla rivelazione di aver tratto profitto da accordi governativi per l’acquisto di mascherine. Il profitto personale ammonterebbe a 250mila euro per Löbel e 660mila euro per Nüsslein.

Inutile dire che queste dimissioni indeboliscono molto il partito un tempo guidato da Merkel, soprattutto perché storie del genere non sono frequenti nella politica tedesca.

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