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Con Sala per l’ambientalismo del Sì. E Grillo… Parla Geese (Verdi europei)

L’europarlamentare tedesca dei Verdi esulta per l’adesione di Beppe Sala, lui è il volto “dell’ambientalismo del sì”. In Italia l’onda verde non è ancora mainstream perché si riduce a divieti, in Germania ha cambiato il volto dell’industria. Grillo? Al M5S non chiudiamo le porte a priori. Obiettivo cancellierato a settembre

Con Beppe Sala l’Italia sdogana un nuovo movimento verde, “quello del sì”. Alexandra Geese, eurodeputata tedesca e volto di punta del gruppo Verde all’Europarlamento, saluta entusiasta l’adesione del sindaco di Milano. L’onda green può diventare mainstream anche in Italia se non si riduce a una lista di divieti e imposizioni, “l’ambientalismo non è preindustrialismo”. Le porte per il Movimento Cinque Stelle non sono “chiuse a priori”, ma la via è ancora tutta in salita.

Geese, cosa pensa dell’annuncio di Sala?

Ovviamente ci fa molto piacere. Si vede che l’ondata verde europea sta arrivando in Italia quando personalità con una comprovata esperienza da amministratori come Sala sostengono i nostri valori e si impegnano a implementarli in una grande città come Milano.

Ci sono i presupposti per un nuovo movimento verde italiano?

Qualcosa si sta muovendo, Rossella Muroni ha appena costituito una componente alla Camera. Sono positiva, ma continuo a non capire perché abbracciare la causa verde in Italia sia più difficile che in altri Paesi europei.

Forse perché in Italia il movimento verde è percepito come il movimento del “no”, dei divieti…

Può essere, ma le cose stanno cambiando. Muroni, Sala sono persone che puntano sul sì.

Mettiamola così: perché i Verdi in Italia non sono mainstream?

Mi auguro che lo diventino. Anche in Germania non eravamo mainstream. Lì forse si è capito che l’ambientalismo non è preindustrialismo, che l’economia è aiutata, non ostacolata, dall’ecologia. Capisco perfettamente che in Italia ora c’è una grande preoccupazione per il lavoro. Ma questa non deve distogliere dalla grande occasione del Recovery plan per modernizzare l’industria in chiave ecologica.

I Cinque Stelle sono stati i primi a sposare le battaglie green. Possono diventare loro il riferimento italiano del movimento verde europeo?

Questo dovrebbe chiederlo ai Cinque Stelle. Mi fa piacere che Beppe Grillo ponga il tema all’ordine del giorno. Mi chiedo perché, essendo stati al governo tre anni, non lo abbiano fatto prima. Noi quando abbiamo governato in Germania anni fa abbiamo approvato la legge sulle energie rinnovabili che ha cambiato il paesaggio energetico tedesco. Loro? Le idee senza i fatti non reggono.

In Europa avete chiuso a un accordo ai Cinque Stelle a causa dei rapporti del Movimento con la Casaleggio Associati e alla piattaforma Rousseau. Ora che le due parti si stanno allontanando si riapre uno spiraglio?

Non posso sapere cosa farà il Movimento nel futuro, il modello Casaleggio è parte integrante della sua storia. Le porte non sono chiuse a priori, ma dipende da loro. Noi abbiamo scelto di lavorare con quattro deputati che sostengono i nostri valori.

A settembre le elezioni in Germania. Siete disposti a governare con la Cdu di Armin Laschet?

Siamo pronti a governare da soli. In questo momento siamo il primo partito del Paese e lottiamo per il cancellierato. L’anno scorso prima del Covid siamo stati per diverse settimane allo stesso livello della Cdu nei sondaggi. Dopo l’uscita di Angela Merkel cambieranno molte cose, decideremo con i risultati del voto in mano.


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