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Consiglieri a palazzo. Perché Draghi chiama Aresu, Sileoni e Genovese

Alessandro Aresu, Serena Sileoni e Simona Genovese sono i nuovi consiglieri di Mario Draghi chiamati a Palazzo Chigi dal capo di gabinetto Antonio Funiciello. Il metodo Machiavelli si avvale di tecnici a tutto tondo, tra accademia, editoria e politica. Ecco chi sono

Il metodo Machiavelli si fa spazio a Palazzo Chigi. Antonio Funiciello, capo di gabinetto del presidente del Consiglio Mario Draghi, ha chiamato a palazzo tre nuovi consiglieri. Alessandro Aresu, Simona Genovese, Serena Sileoni affiancheranno il premier e la sua squadra nella gestione dei dossier più caldi, dai fondi europei alla protezione degli asset economici fino ai rapporti con i media. Una conferma della linea Draghi, che finora ha scelto di circondarsi di personalità di grande esperienza, ma con trascorsi molto diversi, a dispetto del cliché di un governo in mano ai “tecnici” vecchio stampo.

Aresu, ad esempio, ha un cv tutt’altro che ordinario. Non è la sua prima esperienza da “tecnico” del palazzo. Già capo della Segreteria tecnica del ministro del Sud Peppe Provenzano durante il Conte-bis, è stato consulente a Palazzo Chigi nel 2013 con Enrico Letta, con cui lavora da anni come direttore scientifico della sua “Scuola di Politiche”.

Nel 2014 un passaggio nella segreteria tecnica del Mef con Pier Carlo Padoan, per poi entrare alla Farnesina nel 2015 con Paolo Gentiloni come consigliere per gli Affari strategici. Cultore della geopolitica, consigliere scientifico della rivista Limes, Aresu è uno studioso di politica estera a tutto campo. Per i tipi della Nave di Teseo, nella collana di Massimo Cacciari, ha scritto di recente il volume “Le potenze del capitalismo politico. Stati Uniti e Cina”, nonché un capitolo nel volume sul golden power curato da Giacinto della Cananea e Luigi Fiorentino. Un’expertise, quella sul controllo degli asset strategici, che può rivelarsi utile a Piazza Colonna, dove del dossier si occupa il sottosegretario di Stato Roberto Garofoli.

Il profilo di Sirena Sileoni conferma la scelta di “intellettuali” pragmatici e di esperienza da parte di Draghi. Liberista convinta (ma non ideologica), è vicedirettrice dell’Istituto Bruno Leoni, think tank dove lavora dal lontano 2007. La sua carriera si divide fra l’attività di ricerca accademica in prestigiose università, dalla Milano Bicocca all’Università di Firenze fino alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e quella editoriale, co-direttrice scientifica di LiberiLibri e firma del Foglio e del Mattino. Come Aresu, anche la Sileoni è protagonista della Scuola di Politiche di Letta e siede nel suo board. All’impegno accademico ha affiancato la collaborazione con altri think tank internazionali, come l’Aspen e il Ceps. Al centro delle sue ricerche c’è il Diritto costituzionale, che insegna all’Università Suor Orsola di Napoli.

Chiude il trio dei nuovi consiglieri un’altra persona con grande confidenza del palazzo. Simona Genovese ha alle spalle una lunga carriera da funzionaria nelle istituzioni. Capo della segreteria tecnica del sottosegretario all’Informazione e all’Editoria Andrea Martella durante il governo rossogiallo, ha già lavorato come Consigliera del gabinetto del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni dal 2016 al 2018 insieme a Funiciello e prima ancora dal 2013 al 2014, come capo-segreteria tecnica dell’allora sottosegretario all’Editoria Giovanni Legnini nel governo Letta. Dal 2014 al 2019 ha lavorato nell’Ufficio Affari Giuridici del Gruppo parlamentare del Pd al Senato a fianco del senatore Luigi Zanda.

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