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Cyber attacchi Usa? Se l’infowar russo-cinese ribalta i ruoli

La Russia denuncia possibili cyber attacchi americani come rappresaglia dell’hacking Solar Winds. La Cina rilancia le accuse preventive russe

Ci sono “rapporti piuttosto allarmanti, perché una pubblicazione statunitense abbastanza autorevole (il New York Times, ndr) annuncia la possibilità di attacchi informatici”, ha scritto l’agenzia di stampa TASS, sotto controllo del Cremlino, citando il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che a sua volta viene ripreso dall’agenzia di stampa statale cinese Xinhua.

Contesto: il New York Times ha annunciato domenica che l’amministrazione Biden si sta preparando a intraprendere un’azione contro la Russia per il presunto hacking del governo, delle agenzie e delle società statunitensi attraverso la società SolarWinds. Si tratta di un attacco informatico monstre di cui si è iniziato a parlare dal 14 dicembre scorso, ma che potrebbe essere stato in atto da diversi mesi prima. Molti segnali incolpano per quanto successo le entità cyber dei servizi segreti russi.

Ora Mosca, che sarebbe l’autore dell’attacco, prende una posizione difensiva; denuncia in anticipo eventuali ritorsioni statunitensi; ottiene il sostegno della Cina – che con la Russia condivide il fronte, in un rapporto di sfiducia, della lotta al sistema d’ordine occidentale (ancora più motivato davanti alla volontà di Joe Biden di trasformare il tema del rispetto dell’ordine democratico in un vettore di politica estera). Cina che per altro è nota per usare il campo cyber come vettore di spionaggio totale.

“La Federazione Russa ha ripetutamente affermato e insiste ancora che non ha mai avuto nulla a che fare con alcun atto di criminalità informatica e terrorismo informatico”, ha detto Peskov. Ma d’altronde ha preso questa posizione praticamente su tutti i casi in cui è stata coinvolta: da quelli enormi durante Usa2016 (ufficialmente incolpata dalla Cia) ad altri minori quanto costanti.

Secondo il New York Times è possibile che una rappresaglia possa essere lanciata nelle prossime tre settimane “attraverso le reti russe”. L’azione, dice il giornale attraverso fonti, sarà evidente al presidente russo Vladimir Putin, ai servizi di intelligence e alle forze armate “ma non al resto del mondo”. È chiaro che se gli Stati Uniti decideranno di agire lo faranno sulla base di prove sostanziali — che molto probabilmente l’intelligence ha già raccolto se sceglie di spifferare la notizia ai giornali.

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