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C’è troppa Francia in Borsa Italiana. Il governo pronto a intervenire?

L’ingresso di Piazza Affari nel consorzio Euronext insieme a Cdp e Intesa è ormai cosa fatta. Ma mancano ancora dei passaggi per completare tutto. E Palazzo Chigi vorrebbe approfittarne per un ulteriore riequilibrio dei pesi

Più Italia dentro Borsa Italiana a trazione Euronext. A un mese dall’ingresso di Borsa Italiana nel perimetro del consorzio pan-europeo Euronext ( in compagnia di Cassa Depositi e Prestiti e Intesa) dopo l’addio al London Stock Exchange, il governo Draghi punta ad aumentare il peso dell’Italia nel nuovo gruppo delle piazza finanziarie. Sì, l’Italia esprime il presidente, Piero Novelli, ex Ubs e ben due azionisti, Cdp (7,3%) e Intesa battono bandiera tricolore. Ma forse Roma vuole di più, almeno secondo il quotidiano finanziario tedesco Boersen Zeitung. E il caso Borsa sbarca in Germania.

Come racconta il giornale, “non è ancora stato approvato il progetto di acquisizione della Borsa di Milano da parte di Euronext. E Roma vorrebbe approfittarne per chiedere maggiore autonomia dell’asset, rispetto alla casa madre Euronext. Il governo Draghi sembra premere per maggiori concessioni, così come l’autorità italiana di vigilanza sui mercati, la Consob.”

Il quotidiano cita il ministro dell’Economia, Daniele Franco, che nei giorni scorsi ha sottolineato come la presenza di Cdp e Intesa in Borsa, garantisca gli interessi degll’Italia, perché è “opportuno tenere conto degli interessi economici dell’Italia e della Borsa Italiana”. Discorso che tira direttamente in ballo Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir, il Comitato per la sicurezza della Repubblica che proprio sul dossier Borsa aveva concentrato le sue attenzioni, sollecitando il governo alla tutela degli interessi nazionali.

Urso ha infatti chiesto in più occasioni maggiore autonomia per Borsa e le sue controllate, più funzioni operative a Milano nonché impegni in materia di investimenti e, se necessario, il veto di Roma alla vendita di Borsa a Euronext.  Il Copasir, ricorda Boerse Zeitung, ha ripetutamente criticato l’influenza dominante della Francia, in particolare nel settore finanziario italiano. E il governo italiano, a detta del quotidiano tedesco, sembra voler mettersi in scia a tali richieste.

Anche perché Euronext non ha ancora in tasca Borsa Italiana: la stessa Consob deve dare la sua approvazione alla fusione. E con l’eccezione del futuro presidente italiano del consiglio di sorveglianza Novelli e dell’attuale cfo Giorgio Modica, tutte le posizioni chiave di Euronext sono state ricoperte dai francesi.

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