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Gas, migranti, Libia. L’agenda di Di Maio a Cipro (con sfondo Turchia)

Il numero uno della Farnesina ha rassicurato l’omologo cipriota: “Ho ribadito la nostra piena solidarietà nei confronti di Cipro. Non sono tollerabili provocazioni e iniziative unilaterali che incidono sui suoi diritti sovrani”

Gas, migranti, Libia e geopolitica. La visita del ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Cipro arriva in un momento delicato per le sorti del Mediterraneo orientale. Dopo l’entrata in funzione del gasdotto Tap, si lavora per costruire l’Eastmed che vedrà proprio in Cipro il suo hub dedicato, con un ruolo primario per Israele, Italia e Grecia. Proprio i Paesi che si “affacciano” alle nuove pipeline, si sono attovagliati da alcuni mesi attorno al cosiddetto Opec del gas, il Forum Eastmed: un contenitore tanto strategico quanto ancora da riempire.

VISITA

Di Maio ha incontrato il Presidente della Repubblica di Cipro, Nicos Anastasiades e il ministro degli Affari Esteri Nikos Christodoulides. “Le relazioni tra Italia e Cipro sono eccellenti e continueremo a lavorare per approfondire ulteriormente la collaborazione tra i nostri due Paesi – ha detto Di Maio incontrando il suo omologo cipriota – La nostra comune appartenenza alla famiglia mediterranea ed europea è la premessa su cui costruire un rapporto sempre più ampio e articolato. Da tale comune appartenenza scaturiscono infatti straordinarie opportunità che vogliamo cogliere lavorando insieme”.

Nei colloqui di oggi, ha aggiunto, “abbiamo ribadito l’intenzione di rafforzare ulteriormente la cooperazione economica e gli investimenti soprattutto in settori strategici”, con l’obiettivo di lavorare per riportare l’interscambio tra Italia e Cipro ai livelli che si registravano prima dell’emergenza sanitaria. Si è discusso anche dei temi dell’agenda europea: la lotta alla pandemia, la cooperazione sui vaccini, la ripresa economica e il dossier migratorio. “A quest’ultimo riguardo abbiamo condiviso la necessità di rafforzare il dialogo tra tutti gli Stati membri per raggiungere un compromesso soddisfacente nei negoziati per il nuovo Patto su Migrazioni e Asilo. L’Italia rimane però convinta che occorra adoperarsi per far progredire anche gli altri elementi del “pacchetto migratorio”, trovando un giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà. È necessario un meccanismo efficace, centrato sulle misure di ricollocazione, per gestire gli arrivi a seguito di operazioni Search and Rescue. Questo aspetto è per noi essenziale”.

PATTO PER LE MIGRAZIONI

Sul punto va ricordato che lo stesso premier Mario Draghi, nel discorso con cui ha chiesto la fiducia alle Camere, ha dedicato un passaggio al tema immigrazione: “Altra sfida – ha osservato l’ex numero uno della Bce – sarà il negoziato sul nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo, nel quale perseguiremo un deciso rafforzamento dell’equilibrio tra responsabilità dei Paesi di primo ingresso e solidarietà effettiva. Cruciale sarà anche la costruzione di una politica europea dei rimpatri dei non aventi diritto alla protezione internazionale, accanto al pieno rispetto dei diritti dei rifugiati”.

Andranno valutate, stando al testo del patto, non solo le policies di contenimento dei flussi attraverso la cooperazione con i Paesi di origine e transito, ma anche i cambiamenti per l’Italia che potrebbe dover aumentare la capienza dei propri centri di ben 7 volte in periodi normali, come emerso da un paper di EuroMed Rights, e addirittura di 50 volte in anni di flussi più intensi come accaduto nel 2016.

NO PROVOCAZIONI TURCHE

Altro tema in agenda le principali sfide per la stabilizzazione dell’area mediterranea e in particolare del Mediterraneo Orientale, obiettivo che rimane prioritario per l’Italia: “In questo contesto, – ha detto Di Maio – ho ribadito la nostra piena solidarietà nei confronti di Cipro. Non sono tollerabili provocazioni e iniziative unilaterali che incidono sui suoi diritti sovrani. L’Italia resta e resterà al fianco di Cipro e Grecia contro ogni violazione dei loro diritti. Al tempo stesso riteniamo che lo sfruttamento delle risorse energetiche debba essere un terreno di convergenza e cooperazione, piuttosto che di scontro”.

Il riferimento secondo Di Maio è all’intesa raggiunta in occasione del Consiglio europeo dello scorso dicembre dove “l’Italia si riconosce pienamente nelle Conclusioni concordate in quell’occasione, rileviamo con piacere che, anche grazie a quell’intesa, cominciamo a intravedere segnali positivi di distensione”. Sullo sfondo Di Maio ha messo l’accento sulla possibilità di promuovere una Conferenza multilaterale sul Mediterraneo Orientale, come proposto dal Presidente del Consiglio europeo Michel.

Si è parlato anche di Libia, e dei recenti positivi sviluppi nel percorso verso la stabilizzazione del Paese sotto l’egida delle Nazioni Unite. “Un percorso nel quale sarà necessario l’impegno di tutte le parti al tavolo per giungere rapidamente a un accordo nel rispetto delle risoluzioni Onu”. L’Italia continuerà a fornire sostegno alla missione Onu Unficyp – United Nations Force in Cyprus, ha assicurato, attraverso la partecipazione di militari dell’Arma dei Carabinieri.

ONU

Ultima tappa cipriota per Di Maio il colloquio con la Rappresentante Speciale Onu Elizabeth Spehar, a cui ha confermato l’apprezzamento dell’Italia per l’iniziativa del Segretario Generale Antonio Guterres di convocare una riunione informale in formato 5+1 a Ginevra che si terrà a fine aprile. “A tale riguardo ho confermato al Ministro Christodoulides e al Presidente della Repubblica Anastasiades che l’Italia respinge fermamente ogni tentativo di identificare soluzioni alla questione cipriota al di fuori del perimetro delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza”.

Guterres intende seguire la formula di Crans Montana anche nel vertice di Ginevra. Ovvero chiedere l’esistenza di un motivo per la ripresa di negoziati sostanziali.

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