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Gran ballo Ue. Salvini, Orban e il gioco della sedia sovranista

Il copresidente di Afd Meuthen lancia un nuovo gruppo sovranista con Salvini e Orban. Ma il leader della Lega, chiusa la porta del Ppe, vorrebbe anche i polacchi di Kaczyński, che stanno con Giorgia Meloni. Ecco come può finire il gioco della sedia a Bruxelles

Un gruppo conservatore unico, con dentro la Lega, Fidesz e Afd. L’ultima idea per riorganizzare il fronte sovranista in Ue arriva da Berlino. Joerg Meuthen, europarlamentare e copresidente di Afd (Alternative für Deutschland), lancia la palla a Matteo Salvini. “Un gruppo conservatore unito sarebbe il secondo più grande al Parlamento Ue e, a lungo termine, il più grande per il prevedibile declino del Ppe”.

Meuthen è un compagno di squadra dei leghisti: Afd, partito della destra radicale tedesca, finito da una settimana sotto la sorveglianza degli 007 di Berlino, siede infatti accanto al Carroccio nel gruppo sovranista ID (Identità e democrazia), insieme, fra gli altri, ai lepeniani del Rassemblement National. Di recente si è reso protagonista di un battibecco con il leghista alla guida del gruppo, Marco Zanni, che lo ha bacchettato per aver criticato Mario Draghi.

ID è solo “un primo passo” verso la direzione di un più ampio raggruppamento a Bruxelles, dice il tedesco. Che batte le mani a Viktor Orban, il premier ungherese appena uscito insieme ai suoi 11 europarlamentari di Fidesz dal gruppo del Ppe (Partito popolare europeo).

Il fronte sovranista in Ue negli ultimi giorni è diventato una maionese impazzita. Salvini ha calato il sipario sull’entrata della Lega nei popolari (pure loro assai poco convinti dell’operazione) e ha rivelato in un’intervista ad Annalisa Chirico la sua personalissima road map: un nuovo gruppo insieme all’ “amico” Orban e ai polacchi del Pis guidati da Jarosław Kaczyński. Questo giovedì, a scanso di equivoci, il segretario si è fatto fotografare in videochiamata con il premier polacco in quota Pis, Mateusz Jakub Morawiecki.

Tramontata per ora l’ipotesi della “conversione europeista” dei leghisti cui pure in tanti, a partire dal vice Giancarlo Giorgetti, avevano creduto fino all’ultimo, Salvini ritorna ad abbracciare gli amici sovranisti. Sì, ma quali?

È un bel cruccio da risolvere, fra annunci e smentite che si rinseguono all’impazzata da quando Orban ha scaricato il Ppe. L’impressione è che sia partito un gioco della sedia che non potrà far contenti tutti. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ad esempio, è anche presidente del gruppo Conservatori e riformisti europei (Ecr). Cioè il gruppo dove Orban vorrebbe spostare la sua tenda ora che ha le mani libere.

Peccato che fra la giovane e aspirante leader della destra italiana e il suo amico ungherese si stagli il piano del “Capitano”. Che, così dice, non solo vuole acchiappare Fidesz, ma spera anche di soffiare i polacchi del Pis, cioè un terzo dei parlamentari dell’Ecr.

Che dire invece di Marine Le Pen? Sarà inclusa o no nel nuovo maxigruppo sovranista che sogna Salvini, con cui già condivide i banchi di ID? Si direbbe di sì, a giudicare dagli auguri affettuosi che ha riservato all’ex ministro dell’Interno per il su 48esimo compleano, “bon anniversaire mon ami”. Mai dire mai.

Una terza ipotesi si affaccia sul balletto intorno alla sedia sovranista. Fra chi è vicino a Salvini qualcuno consiglia “la vera mossa del cavallo”: entrare insieme a Orban nel gruppo dei Conservatori europei (Ecr). Ha buoni rapporti con il mondo conservatore americano, e dopotutto non ha lo stesso “stigma” sovranista di ID.

C’è un piccolo intoppo: è capitanato dalla Meloni, che è stata acclamata presidente del gruppo lo scorso settembre. Chiunque voglia entrarci, dovrà bussare alla sua porta, e fra i fedelissimi del “Capitano” l’ipotesi non strappa grida di entusiasmo. Il gioco della sedia è appena iniziato…

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