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La Cina nello Spazio commerciale. Così Pechino cerca il suo Elon Musk

Dopo aver aperto il settore spaziale alle imprese private, la Cina rafforza il suo sostegno al comparto con la costruzione di uno spazioporto interamente dedicato ai lanci commerciali. Con il nuovo Piano quinquennale, Pechino ribadisce la volontà di fare dello spazio uno dei suoi settori strategici, puntando anche sull’apporto dell’iniziativa privata, alla ricerca di un suo Elon Musk

La Cina costruirà uno spazioporto commerciale dedicato al supporto delle attività spaziali private, settore in rapida crescita anche nella Repubblica Popolare. Il centro in questione è stato previsto nel 14° Piano quinquennale promosso di recente dal Congresso nazionale del popolo, con copertura per il lustro 2021-2025. Il progetto ha ricevuto l’approvazione sia in virtù del continuo aumento dell’impegno del governo cinese verso la corsa allo spazio, sia per lo sviluppo in anni recenti di un fiorente settore privato dell’esplorazione spaziale.

IL NUOVO “TAIKOPORTO”

Attualmente la Cina possiede quattro siti di lancio nazionali, che servono principalmente alle operazioni dei razzi Long March della China aerospace science and technology corp (Casc), la principale azienda di Stato impiegata nella progettazione, realizzazione e impiego dei vettori spaziali. I quattro spazioporti, o forse in questo caso “taikoporti”, di Jiuquan, Taiyuan, Xichang e Wenchang stanno diventando sempre più congestionati dai numerosi lanci stabiliti dall’ambizioso programma spaziale di Pechino, e il nuovo sito di lancio potrebbe aiutare ad alleggerirne il carico. La proposta del nuovo sito di lancio venne formulata già nel 2018 dall’agenzia spaziale cinese (Cnsa), che iniziò allora le esplorazioni per l’identificazione di un sito adatto.

IL SETTORE COMMERICALE CINESE

Il progetto è in linea con una serie di mosse effettuate da Pechino per facilitare e supportare il proprio settore spaziale commerciale emergente, comparto che ha visto nel 2014 la prima apertura al capitale privato. Il nuovo spazioporto è stato supportato anche da Dou Xiaoyu, membro del Congresso nonché vice presidente del China aerospace science and industry corp (Casic), l’impresa statale che realizza e impiega i vettori Kuaizhou per scopi commerciali, sia propri che aperti ad altre realtà del mercato. La Casic gestisce, inoltre, anche una propria costellazione satellitare per l’Internet of things, Xingyun. Tra le principali start up cinesi dello spazio iSpace è stata la prima azienda privata cinese a lanciare un razzo nel luglio del 2019, nata (insieme a Landscape, OneSpace e Galactic energy, Deep blue aerospace, Linkspace, Spacetrek e Space transportation) dopo il via libera di Pechino nel 2014 allo sviluppo del settore privato nel campo dei lanciatori e dei piccoli satelliti. Ad agosto scorso iSpace ha ottenuto finanziamenti in venture capital per 173 milioni di dollari per sviluppare nuovi vettori spaziali.

GLI ALTRI SPAZIOPORTI

Il porto spaziale commerciale non è l’unico progetto di Pechino per aumentare la propria capacità di lancio, e numerosi altri progetti di potenziamento sono attualmente in fase di programmazione o svolgimento. In particolare, il sito di Xichang è stato sottoposto di recente a dei lavori di rinnovo che ne hanno portato la capacità di lancio annuale da 17 a 30 lanci. Vicino alla costa orientale della provincia dello Shandong è stata ultimata una base di supporto per i lanci da piattaforme marine. Nuovi siti di lancio stanno venendo costruiti anche nel deserto del Gobi, da dove dovrebbero effettuarsi i lanci per i razzi Kuaizhou.

IL PIANO QUINQUENNALE

Nel 14° Piano quinquennale della Repubblica Popolare, larga parte è stata dedicata alla costruzione di un sistema infrastrutturale spaziale, attraverso l’integrazione dei sistemi di comunicazione, navigazione e rilevamento satellitari. La Cina, tra l’altro, ha completato la sua costellazione Beidou per la navigazione satellitare, forte di 35 satelliti, ed è attualmente impegnata nella realizzazione dell’High-resolution Earth observation system (Cheos) formata da satelliti Gaofen. Molti dei dettagli sul numero di satelliti lanciati da Pechino sono ancora sconosciuti, ma le stime dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni stima in 13mila satelliti attualmente in orbita intorno alla Terra.

VERSO LA LUNA (E OLTRE)

Ovviamente, parte fondamentale dell’interesse cinese verso lo spazio riguarda il volo umano, con l’attenzione rivolta soprattutto alla madre di tutte le sfide: raggiungere la Luna (e poi Marte) prima degli Stati Uniti. All’interno del Piano è previsto, entro il 2035, lo sviluppo di un vettore spaziale super-pesante riutilizzabile, vale a dire un razzo capace di trasportare nello spazio uomini e materiale per le missioni di lungo periodo. In questo campo il primato nello sviluppo di nuovi sistemi appartiene a SpaceX, con i suoi lanciatori Falcon e gli esperimenti sul veicolo spaziale completamente riutilizzabile Starship. Che la Cina stia cercando il suo Elon Musk?


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