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Lo ius soli scuote il Pd e mette in crisi la destra. Parla Moual

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La legge sulla cittadinanza è un tema divisivo da anni, anche se man mano si è arrivati a proposte di legge che sono un compromesso, e non certo uno ius soli puro. Non si concederà cittadinanza per nascita, ma solo dopo un percorso scolastico e con criteri rigidi. Eppure, neanche un governo di sinistra è stato in grado di approvare la riforma. Cosa potrà fare Draghi? Conversazione con Karima Moual, giornalista per il gruppo Gedi e Mediaset

Non è un caso, probabilmente, che il neo segretario del Pd Enrico Letta, durante il suo discorso, abbia parlato di giovani, welfare, denatalità e ius soli nello stesso frangente. Soprattutto sull’ultima questione, in ordine alla concessione della cittadinanza, è divampata la polemica. Non è certo una novità che lo ius soli sia un tema divisivo. Resta da capire, comunque, se l’attuale esecutivo riuscirà ad accollarsi gli auspici dei dem. La giornalista Karima Moual, esperta di tematiche legate all’immigrazione sul punto ammette che “la strada da compiere è ancora molto lunga”. Tuttavia “è stato un passaggio molto importante del discorso di Enrico Letta”.

“La legge sulla cittadinanza – dice Moual – è un tema divisivo da anni, anche se man mano si è arrivati a proposte di legge che sono più che altro un compromesso, e non certo di uno Ius Soli puro. Non si concederà cittadinanza per nascita, ma solo dopo un percorso scolastico e con criteri molto rigidi. Nonostante questo, neanche un Governo di sinistra è stato in grado di approvarla. Salvo colpi di scena, escludo che il governo guidato da Mario Draghi possa arrivare ad avallare il documento legislativo anche se, a mio giudizio, tutte le persone di buonsenso, si rendono conto che sia una necessità”.

In particolare perché riguarda “i figli dei migranti: un’autentica risorsa per il nostro Paese. Un potenziale che potremmo esprimere e valorizzare in chiave di coesione sociale e benessere per tutti noi. L’inclusione dovrebbe tornare ad essere un obiettivo centrale dell’agenda politica del Pd”. Secondo Moual, nel passaggio dello ius soli, “una sostanziale integrazione a una legge obsoleta del ‘92”, c’è di più. Un significato profondo e trascendente. E che mette a nudo “l’anacronismo della politica”.

L’approvazione, al contrario, “sarebbe il coronamento di un percorso di inclusione che, nei fatti, è già realtà. L’esempio più lampante – sostiene la giornalista – è quello legato alla scuola. Luogo nel quale i figli dei migranti si sentono alla stregua degli italiani”. Se l’indignazione generale a destra, sul discorso di Letta, è quantomeno prevedibile, non deve meravigliare (a sinistra) che Letta abbia speso parole in favore dello Ius soli auspicandone l’approvazione.

“E’ un punto che deve far parte di un partito progressista e dell’identità del Partito Democratico – osserva Moual – sebbene non debba essere l’unica battaglia sui diritti che deve essere portata avanti. Rimane un nodo importante da sciogliere, che mette in seria difficoltà i partiti sovranisti (il Carroccio e Fratelli d’Italia) che hanno fatto una narrazione, in questi anni, speculando sulla pelle dei migranti”.

Infatti, osserva la giornalista, all’indomani del pronunciamento del neo segretario del Pd, i leader del centrodestra “hanno fatto proclami mistificando la realtà, tornando sul leitmotiv della cittadinanza facile ai migranti. Pur sapendo, invero, che la realtà è molto diversa: sarebbe la concessione della cittadinanza ai figli dei migranti”. “Proseguendo in questo tipo di propaganda – la stilettata di Moual – il centrodestra costringe i figli dei migranti a una condizione di perenne subalternità rispetto ai loro omologhi italiani”. Comunque la potenza di fuoco della “coalizione sovranista” è forte.

E, dice Moual, “è forte anche la presenza di partiti ostili a questo tipo di manovra anche nella compagine di Governo: una parte consistente del Movimento 5 Stelle, ma soprattutto della Lega. E’ per questo che nutro delle riserve sulla possibilità che questa legge vada in porto”. Tuttavia rimane aperto lo spiraglio sui colpi di scena. L’inquilino del Nazareno, tornando su un grande mantra, ha focalizzato parte del suo discorso sul tema dei giovani, sull’attrattività. “Allargare la fascia di peso dei giovani nella nostra società”, ha detto il neo segretario dem. Moual, al netto delle dichiarazioni di intenti, lancia un monito: “Ben venga un segretario che rimette al centro dell’agende partitica i giovani. Ora però mi aspetto concretezza e proposte. Non solo parole”. Di quelle, ne abbiamo a bizzeffe.

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