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Omicidio colposo? Un errore, quei sanitari vanno difesi

Non c’è nulla, a questo mondo, che sia esente da rischi, ma è rischiosissimo far credere che non si debba avere fiducia in nulla e nessuno, o che gli operatori della sanità siano abbandonati al loro destino personale dopo essere stati schierati in trincea. Una condotta simile sarebbe colpevole, almeno quanto la diffusione terrorizzante di notizie al momento prive di fondamento

Medici e infermieri devono essere tutelati, altrimenti si ferma tutto. Posto che nulla deve essere lasciato nell’ombra e tutto chiarito, posto anche che non è dimostrata alcuna relazione di causa ed effetto fra le vaccinazioni e i danni alla salute, men che meno il decesso (giusto ieri è stata depositata in Cassazione l’ennesima sentenza che nega i vaccini obbligatori per i bambini abbiano portato all’autismo), poste queste premesse è escluso che debbano rispondere in proprio persone che svolgono una funzione essenziale e vitale.

Considerati quali sono i tempi scandalosi della giustizia italiana, e considerato che una procura non ha esitato a indagare tutti per omicidio colposo, il combinarsi delle due cose porta a far restare irragionevole e inammissibile l’obiezione a ricevere il vaccino, per chi lavora nella sanità, ma fa divenire ragionevole l’obiezione a farlo. Così procedendo come c’è il terrore burocratico del mettere una firma avremmo creato anche il terrore del fare un’iniezione. Dal che deriva che quei nostri concittadini, sanitari, sottoposti ad indagine, devono essere difesi a spese della collettività. E sarà bene dirlo subito, altrimenti si finirà con il rallentare colpevolmente quel che, all’opposto, va velocizzato.

A questo si aggiunga che, nella singolare circostanza che se ne parli nei Paesi che hanno vaccinato di meno e non in quelli che sono già molto avanti (bravi!), questo modo di impostare indagini e fare comunicazione può avere conseguenze pesanti presso quanti hanno già ricevuto quel tipo di vaccino (gli insegnanti, ad esempio) e sono suggestionabili.

Non c’è nulla, a questo mondo, che sia esente da rischi, ma è rischiosissimo far credere che non si debba avere fiducia in nulla e nessuno, o che gli operatori della sanità siano abbandonati al loro destino personale dopo essere stati schierati in trincea. Una condotta simile sarebbe colpevole, almeno quanto la diffusione terrorizzante di notizie al momento prive di fondamento. Ove il fondamento ci fosse, sarebbe pure peggio. Ma non c’è, qui ed ora la sola cosa fondata è che il solo strumento (a parte le cure da prestare ai contagiati) per salvaguardare la salute, la libertà e la capacità di generare ricchezza sono i vaccini.



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