Skip to main content

Pasqua 2021. Una felicità diversa

Nei prossimi mesi, si spera, il virus sarà sconfitto ma continueremo a portarne il senso, tra mascherine, vaccini e relazioni che risentiranno ancora della necessità di prudenza. Saremo capaci di riscrivere una nuova scala di valori senza gerarchia di genere che possa renderci più vicini, uomini e donne?

Il contagio rallenta ma non dà tregua. La corsa al vaccino, frenata e poi ripartita, è vissuta, tra paura e polemiche, nella consapevolezza che sia l’unica salvezza dalla pandemia.

Scienza e politica lottano per uscire dall’emergenza sanitaria ed economica. In un quadro geopolitico che richiede misure e comportamenti in sintonia tra Stato e Regioni italiane, in Europa e a livello globale.

Il virus omicida annulla ogni certezza. Attacca i punti deboli del corpo, della mente ma anche del cuore. La fragilità dell’umanità è la sua forza. Come contrastarlo?

Il mondo, ancora prigioniero di una vita “sospesa”, vive nella solitudine di un presente che dura da oltre un anno. Un tempo che sembra eterno e che ha cancellato i miti del narcisismo e dell’onnipotenza umana dell’era pre-Covid.
Immagini sfumate di un mondo irrimediabilmente svanito. Ma com’eravamo, prima?

Anche quest’anno, in periodo di pandemia, i dati del “World Happiness Report 2021” ci ricordano l’obiettivo della felicità. L’Italia è fuori dalla classifica dei Paesi più felici del mondo mentre il nord Europa si conferma la “terra della felicità”, con la Finlandia al primo posto. Il nostro Paese è, infatti, al 25esimo posto, conquistando, tuttavia, tre posizioni in più rispetto all’anno precedente.

“Abbiamo urgente bisogno di imparare dal Covid-19”, ha dichiarato Jeffrey Sachs, docente della Columbia University. “La pandemia ci ricorda le nostre minacce ambientali globali, l’urgente necessità di cooperare e le difficoltà di raggiungere la cooperazione in ogni paese e nel mondo. Il report ci ricorda che dobbiamo mirare al benessere piuttosto che alla semplice ricchezza, che sarà davvero fugace se non facciamo un lavoro migliore nell’affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile”.

La salute mentale gravemente colpita dal Covid, secondo il Report. Ritmi biologici compromessi. Lacerati da ansie notturne e insofferenze diurne. Logorati tra insonnia, palpitazioni, depressione, aggressività.

Le cronache italiane registrano un aumento diffuso di violenza. Verso donne, genitori, persino figli. Episodi di omofobia e misoginie. Spesso radicati in rancori, rabbia, insicurezze, rifiuto della propria identità. La fragilità esplode, nell’inconscio, ora più che mai. Senza possibili compensazioni.

Un’emergenza nazionale, nel 2020, il crollo delle nascite. Sono la metà dei decessi (404.104 rispetto a 746.146), record minimo storico dall’unità d’Italia. Una scelta, in tempo di pandemia, o una rinuncia dettata dalle numerose difficoltà che le famiglie vivono, da anni, sul piano delle risorse economiche e di organizzazione lavorativa, familiare e sociale? Un recente studio pubblicato dalla rivista Scienze afferma che il calo corrisponde spesso a grandi traumi collettivi, ai quali, si spera, possa seguire una ripresa, negli anni futuri.

Tutta colpa del Covid? È il lascito del passato. Nella gravità del presente, la sofferenza è rimpianto ma insieme, per molti, senso di inutilità per un tempo finito, fatto di egoismi, rapacità di potere e mediazioni costanti con se stessi.
Abbiamo riconosciuto e interiorizzato i limiti del nostro passato? Per il futuro, daremo spazio a nuove priorità per un’esistenza più autentica? Con questi interrogativi ci prepariamo alla Pasqua.

Una Pasqua diversa, nell’Italia “rossa”, come lo scorso anno e durante le festività natalizie 2020.

Tempi e modalità imposti dalla necessità di contenere il virus. Uovo e colomba in casa, senza parenti e amici. Messa pasquale con autocertificazione, nella chiesa più vicina alla propria abitazione. Veglia entro l’orario del coprifuoco, annullate processioni e lavanda dei piedi nel Giovedì santo. Indicazioni anche per il rametto d’ulivo, nella domenica delle Palme.

Secondo un sondaggio Adnkronos realizzato in collaborazione con Emg-Different, considerata la situazione di emergenza, 7 italiani su 10 sono favorevoli a rinunciare ai tradizionali festeggiamenti. Soprattutto le donne.
Cosa può dare conforto al nostro cuore?

Annientati dal timore e dal disorientamento, paralizzati in qualsiasi progetto, guardiamo al rito cristiano pasquale che passa attraverso la sofferenza e la morte per arrivare alla Resurrezione di Cristo.

La Settimana Santa è il periodo del digiuno, della preghiera ma anche della speranza. Un periodo “sospeso” vissuto nella certezza e nella fiducia dell’amore di Gesù. È il cammino della Croce, accettazione del dolore e, poi, riscatto verso una nuova vita.

L’amore è più forte della morte, nella Resurrezione di Cristo. Questo è il tempo di pensare alla rinascita e a un diverso modo di sentirsi felici. Senza cedere alla memoria di un passato che, forse, non corrispondeva a quello che ricordiamo. La memoria ingannatrice fa trionfare paure e incertezze, nel silenzio del cuore.

Di fronte al Covid che ha accelerato cambiamenti essenziali per la tecnologia, l’organizzazione del lavoro, la medicina e la scienza, possiamo trasformare il nostro sentire, per una ripartenza felice. Partendo anche dal sentire profondo delle donne.

“Non ciò che è effimero dà la felicità, ma solo l’amore sazia la sete d’infinito che è in noi”, ha affermato papa Francesco.

E, ancora, “la rinascita dell’umanità è cominciata dalla donna. Dalla Vergine Maria è nata la salvezza, ecco perché non c’è salvezza senza la donna. Se abbiamo a cuore il futuro, se desideriamo un domani rigoglioso, occorre dare il giusto spazio alla donna”, ha ricordato il pontefice.

Sentimenti e progressi di una società migliore non possono prescindere dal rispetto e dal riconoscimento del valore femminile e delle diversità, simbolo dello stato di una democrazia.

Nei prossimi mesi, si spera, il virus sarà sconfitto ma continueremo a portarne il senso, tra mascherine, vaccini e relazioni che risentiranno ancora della necessità di prudenza. Saremo capaci di riscrivere una nuova scala di valori senza gerarchia di genere che possa renderci più vicini, uomini e donne?

Nella capacità inesauribile dell’amore delle donne che sempre unisce, accoglie e dona speranza e nella fiduciosa e costante ricerca di prospettive, c’è la forza di sfidare l’imprevedibile imperfezione della vita di ieri, oggi e domani.
È un dono supremo da vivere, comunque, con gioia, ottimismo e fiducia. Senza alibi. Per una nuova società del dialogo, dell’incontro e della solidarietà.

Talvolta perdonando e dimenticando. “La felicità è fatta di attimi di dimenticanza”, ha detto Totò in un’intervista di Oriana Fallaci, nel 1963.

A volte, per guardare avanti con fiducia è importante dimenticare. Seguire la forza del cuore che rigenera anche la mente. Ogni nuova prospettiva ha bisogno di nutrirsi di fiducia. Prevarranno le ragioni del cuore?

Attraverso l’amore supereremo il mistero della sofferenza della condizione umana. Con la gioia della rinascita. È l’insegnamento e l’arma segreta di questo tempo di pandemia.

Auguri di buona Pasqua!



×

Iscriviti alla newsletter