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Paura di AstraZeneca? Continuate con le prenotazioni e seguite i consigli del dott. Finzi

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A chi teme AstraZeneca, il dottor Massimo Finzi ricorda che prendere una sola pasticca di ibuprofene o paracetamolo è molto più rischioso che sottoporsi al vaccino. I casi di tromboembolia sono in numero microscopico (e non è provata la correlazione). Ma per chi temesse conseguenze anche in ragione delle sue condizioni fisiche, ecco una profilassi che previene i trombi. E consiglia di pretendere la manovra di Lesser…

Nelle ultime ore migliaia di persone hanno disdetto i loro vaccini Astrazeneca già prenotati, mentre altre decine di migliaia si interrogano sui rischi legati alla somministrazione di questo farmaco dopo la campagna di terrore alimentata da certi media nazionali. Su Formiche.net abbiamo ospitato l’intervento di due professori, Giuseppe Novelli e Matteo Bassetti, che hanno rassicurato sul vaccino:

“Su circa 5 milioni di persone in Europa che hanno ricevuto dosi di questo vaccino, sono stati segnalati 30 casi di associati “eventi tromboembolici”, ovvero formazione di coaguli di sangue nei vasi sanguigni e al blocco del flusso sanguigno. Ogni anno si registrano in Italia all’incirca 35 casi su 100.000 di embolia polmonare (l’evento più grave del tromboembolismo).”

Poiché molte persone stanno subissando di messaggi medici di famiglia, medici amici, medici conoscenti e medici incontrati per strada, oggi prendiamo in prestito il consiglio del dottor Massimo Finzi, una lunghissima carriera di straordinario diagnosta, che su Facebook ha dato qualche consiglio per chi può temere eventi tromboembolici (ovviamente per chi non ha controindicazioni nel seguire una profilassi pre/post vaccino).

“Va ricordato che nessun farmaco è esente da effetti collaterali e che una sola somministrazione di una compressa di ibuprofene (Moment) o di paracetamolo (tachipirina) o di amoxicillina (augmentin) è infinitamente più pericolosa della vaccinazione anti-covid Astra-Zeneca.

E comunque la scelta è tra il vaccino o nulla: cioè tra correre un rischio statisticamente microscopico  o  quello di un contagio assai probabile vista la progressione preoccupante della pandemia spinta dalle varianti. Non entro in particolari che appassionerebbero solo gli addetti ai lavori (i recettori ACE, il sistema renina-angiotensina, la “cascata infiammatoria”, i fattori della coagulazione, gli elementi dell’allergia ecc.) ma mi limito a pochi semplici consigli: 1) continuate con le prenotazioni. 2) se non ci sono precise controindicazioni assumete una compressa al giorno di cardioaspirina per ¾ giorni iniziando il giorno precedente la vaccinazione e negli stessi giorni assumete la sera prima di coricarvi una compressa di antistaminico ( Zirtec, Xyzal, Aerius…). 3) solo in caso di febbre o dolori diffusi ricorrete alla tachipirina che non ha alcuna azione preventiva né anti-infiammatoria.

Infine: so benissimo che la manovra di Lesser (aspirazione prima di iniettare un vaccino) non è più consigliata da anni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ma io continuo a praticarla e a pretenderla quando mi sottopongo ad una vaccinazione perché nessuno di coloro che non la praticano ha voluto rispondere ad una mia semplice domanda:” Che succede se, tra milioni di vaccinazioni, il farmaco viene inavvertitamente somministrato in una vena?” Temo che qualcuno dei casi riportati possa essere legato a quel tipo di somministrazione.”

Mi scuso per la lunghezza del messaggio ma lo merita l’importanza dell’argomento.
Da ieri il mio cellulare è diventato…

Pubblicato da Massimo Finzi su Venerdì 12 marzo 2021


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