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Poche donne nella diplomazia Ue. La strigliata di Smith a Borrell

“Politico” accende un faro sulla diplomazia europea e infilza Borrell: l’87% degli alti funzionari è uomo. E dall’amministrazione Biden, Julianne Smith dice: “Per favore, fai di meglio”

Dopo due donne – Catherine Ashton e Federica Mogherini – è toccato a un uomo, Josep Borrell, guidare la diplomazia europea. E ora il “club dei ragazzi” dell’ex ministro spagnolo “domina la politica estera dell’Unione europea”. È la conclusione a cui è arrivato Politico, uno dei giornali più letti nella bolla di Bruxelles, che infilza l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, sulla parità di genere in occasione dell’8 marzo, la giornata internazionale della donna.

I dati contenuti in un rapporto parlamentare redatto dall’eurodeputata dei Verdi tedeschi Hannah Neumann parlano chiaro: nel Servizio europeo per l’azione esterna (a capo del quale Borrell ha recentemente chiamato l’italiano Stefano Sannino, già ambasciatore in Spagna, come segretario generale) gli uomini occupano l’87 per cento delle posizioni più alte e il 75 per cento di quelle intermedie. Ciò ha portato “una struttura di vice segretari generali tutti uomini”.

E Julianne Smith, ex consigliera per la sicurezza nazionale di Joe Biden durante l’amministrazione Obama e da alcune settimane in forza al dipartimento di Stato come membro del Policy Planning Staff (si è parlato di lei anche come ambasciatore alla Nato di Bruxelles), ha subito invitato Borrell a “fare meglio”.

Diverso, va detto, è il discorso che riguarda gli advisor di Borrell. Sono quattro. La metà sono donne: l’italiana Nathalie Tocci, direttore dello Iai, e Daniela Schwarzer, a capo del German Council on Foreign Relations.



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