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Trasporto aereo e pandemia. La ricetta di Troncone (ADR) per superare la crisi

Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma (ADR), ha presentato alla commissione Trasporti della Camera il modello per la ripresa del settore, duramente colpito dalla pandemia: estendere i voli Covid Tested agli altri scali, anche in vista della prossima stagione estiva, e accelerare la digitalizzazione dei processi in sintonia con il Digital green pass europeo

“Aeroporti di Roma si pone ora l’obiettivo di attivare uno schema più esteso di protocolli di viaggio basati sui controlli pre-partenza, differente a seconda dei vari flussi di traffico, nonché la rimozione del vincolo sulle motivazioni di viaggio al fine di riattivare il trasporto aereo e sostenere la ripresa del settore turistico, in vista della stagione estiva 2021”. È l’impegno proposto dall’amministratore delegato di Aeroporti di Roma (ADR), Marco Troncone, nel corso dell’audizione di oggi alla commissione Trasporti della Camera sulle prospettive di ripresa del trasporto aereo, tra i comparti più colpiti dalla pandemia.

GLI IMPATTI DELLA PANDEMIA

Il sistema aeroportuale di Roma “Leonardo da Vinci” è rimasto, nonostante le ricadute negative della pandemia da Covid-19, il primo scalo per traffico passeggeri italiano, settimo in Europa, con tassi di crescita costanti dal 2010 a oggi. L’arrivo del virus ha portato a una drastica diminuzione dei voli nazionali e internazionali fino a meno 77%, causando perdite di fatturato di oltre 460 milioni di euro più altri 300 milioni di cassa bruciati, ha detto Troncone ai parlamentari. Tuttavia, l’ecosistema economico dello scalo di Fiumicino continua a rappresentare un’eccellenza e un motore dello sviluppo, con oltre 49 miliardi di euro di produzione, 25 miliardi di valore aggiunto e quasi 350mila impiegati, tra effetti diretti, indiretti e indotto.

I VOLI COVID TESTED

Fin dall’inizio della pandemia, ha aggiunto l’ad, Aeroporti di Roma è stata in prima linea nelle misure di prevenzione, impegnandosi a garantire la massima sicurezza e tutela della salute a passeggeri e personale aeroportuale, come testimoniato anche dai diversi riconoscimenti internazionali ottenuti, che confermano come lo scalo di Fiumicino sia tra i migliori aeroporti al mondo nel contenimento del virus. Per Troncone, infatti, la ripresa del trasporto aereo passa attraverso l’estensione ad altri aeroporti e compagnie aeree dei voli “Covid Tested”: la procedura di viaggio di Aeroporti di Roma che consente, con un controllo preventivo su tutti i passeggeri, una radicale riduzione del rischio di importazione del contagio in alternativa alla quarantena fiduciaria. Nessuna evidenza è stata individuata di focolai nati a causa del viaggio aereo, anche grazie ai rigorosissimi controlli che immediatamente l’intero comparto ha messo in atto per prevenire la diffusione del Covid. In particolare, il rischio di contagio a bordo degli aeromobili è stato dimostrato essere minimo e il livello di controllo e di rintracciabilità tipico del trasporto pubblico in generale, permette un controllo costante di eventuali casistiche anche nel periodo precedente o successivo all’eventuale volo.

L’ECCELLENZA DI FIUMICINO

Il Leonardo da Vinci è stato precursore nell’attivare i corridoi sanitari che permettono lo spostamento in sicurezza dei passeggeri. Dallo scorso 8 dicembre, quando è stata avviata la sperimentazione sui voli Covid Tested transoceanici a Fiumicino, primo scalo in Europa ad attivarli, sono stati oltre 7.500 i passeggeri testati all’arrivo. Solo negli ultimi due mesi, i viaggiatori che hanno utilizzato i voli Covid Tested di Alitalia da New York sono più che raddoppiati, a dimostrazione dell’alto livello di soddisfazione di questa procedura di viaggio. Persino le Nazioni Unite hanno riconosciuto il modello proposto da ADR come unico benchmark di riferimento a livello globale per rilanciare il traffico aereo. Il bilancio della sperimentazione dei primi mesi, dunque, ha confermato la connotazione di corridoi sicuri e idonei a portare il rischio di importazione di contagio a livelli quasi inesistenti e contribuire ad accelerare un recupero del traffico aereo che a Fiumicino, in base alle ultime previsioni, dovrebbe tornare a livelli pre-Covid solo nel 2026.

LA PROPOSTA PER IL PAESE

La proposta di Troncone, come affermato anche nella sua recente intervista per Formiche.net, è quella di estendere tale procedura agli altri scali italiani punta a sostenere i flussi intercontinentali, focalizzandosi sulle tratte strategiche per il Paese, ma non critiche dal punto di vista sanitario, come Stati Uniti, Canada, Giappone. Allo stesso tempo è fondamentale incrementare il livello di sicurezza sui flussi europei, eliminando l’alternativa delle misure fiduciarie a favore del controllo sul totale dei passeggeri in arrivo in Italia e sostenere anche i collegamenti domestici con particolare focus sulle regioni “bianche”. “Essenziale – ha aggiunto l’amministratore delegato – che la normativa venga approvata con almeno due mesi d’anticipo, contando sull’accelerazione della campagna vaccinale, per consentire alle compagnie aeree una pianificazione anticipata e al Paese di competere con le altre destinazioni turistiche che già si stanno organizzando”.

UN SOSTEGNO A TUTTO CAMPO

Altro tema cruciale per la ripresa dei flussi di traffico in sicurezza riguarda un’adeguata digitalizzazione dei processi. “Su questo fronte – ha concluso Troncone – stiamo sperimentando diverse iniziative: dalla creazione di un Travel Health Portal, per gestire in modo protetto la documentazione dei passeggeri e che si integrerà con il Digital green pass dell’Unione europea, fino al prossimo avvio del controllo biometrico su alcuni voli transoceanici, introducendo sin da subito i test point realizzati direttamente in aeroporto per sostituire i presidi gestiti dal Servizio sanitario nazionale e non gravare sulla collettività generale”. Allo stesso tempo, ADR ha continuato a rispondere alle sfide della crisi sanitaria ponendosi al fianco delle istituzioni e del Paese nella diffusione della campagna vaccinale con l’apertura dell’hub vaccini dell’aeroporto di Fiumicino, gestito insieme alla regione Lazio, l’istituto Spallanzani e la Croce Rossa italiana, in grado di somministrare 3.500 dosi al giorno (finora oltre 40mila dosi).

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