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Il Regno Unito rilancia la Difesa. Ecco i piani di Londra

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Londra corre ai ripari per fronteggiare un mondo reso più incerto e insicuro dalla pandemia. È atteso per domani il disvelamento del nuovo piano di modernizzazione delle Forze armate di Sua Maestà, corredato da cospicui investimenti per sostenere l’industria nazionale. E Johnson strizza l’occhio a Biden

Per far fronte al nuovo confronto tra potenze (in cui preoccupano Cina e Russia), il Regno Unito lancia un massiccio piano di modernizzazione militare. Oggi la stampa di oltremanica anticipa alcuni dettagli sulla nuova strategia che il premier Boris Johnson dovrebbe rivelare domani, sulla scia di potenziamenti che si sono accavallati negli ultimi anni.

LA COMPETIZIONE

Alla base delle intenzioni di Londra c’è la preoccupazione per Cina e Russia, identificate come principali sfide alla difesa britannica. Il timore è che il Regno Unito possa rimanere indietro sul fronte dell’innovazione tecnologica che corre ormai a velocità altissima tra Pechino e Mosca. Sono d’altra parte le stesse preoccupazioni nutrite dagli Stati Uniti, anch’essi alle prese con una revisione complessiva della postura di Difesa (sia in termini di presenza all’estero, sia come approccio alla gestione del bilancio). Secondo fonti governative citate dalla Bbc, per il governo di Londra peserebbero anche le numerosE richieste arrivate dagli alti comandi su alcuni gap maturati nel tempo, frutto di sottofinanziamenti accumulati negli ultimi due decenni.

IL BUDGET A DISPOSIZIONE

Il piano dovrebbe offrire una visione d’insieme dei vari annunci sul tema durante il governo Johnson. Lo scorso novembre, il premier ha annunciato un piano di spesa aggiuntivo “alla faccia della pandemia”, per 18,4 miliardi di euro spalmati sui prossimi quattro anni, da aggiungere a un budget di 46,5 miliardi per il 2020. “È la nostra occasione per porre fine all’era della ritirata”, spiegava Johnson illustrando il piano, in gran parte diretto alle nuove tecnologie (Tempest compreso). Tra le motivazioni anche la creazione di “nuovi 10mila posti di lavoro”, a dimostrazione di come Londra intenda il settore della Difesa propedeutico alla ripartenza dell’economia nazionale. Il ministro della Difesa Ben Wallace spiegava che il budget aggiuntivo “ci permetterà di investire nella nostra fantastica cantieristica navale e nell’industria aerospaziale in modo da alimentare la crescita in ogni angolo del Regno”.

LA GLOBAL BRITAIN

Agli obiettivi di modernizzazione interna si aggiungono quelli strategici, con esigenze emerse sin dalla Brexit nella ridefinizione del ruolo del Regno Unito in Europa e nei rapporti con gli Stati Uniti. La visione strategica è per una “Global Britain”, mantra della postura Uk di Johnson. Un anno fa, prima che esplodesse la pandemia in Europa, il governo rendeva noti alcuni dettagli per il settore della Difesa. Fu allora il cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak a presentare la proposta di budget al Parlamento comprensiva di un fondo da un miliardo di sterline (1,14 miliardi di euro circa) per agevolare le vendite di materiali d’arma, e una cifra pressoché uguale per tecnologie all’avanguardia e settori ad alto potenziale, incluso lo Spazio. Con l’annuncio di novembre, Johnson ha chiarito che la pandemia non avrà effetto sul piano. Con quello di domani, si attendono ulteriori dettagli su strategie, priorità e investimenti.

LO SGUARDO A WASHINGTON

In ottica strategica, le uscite di Londra guardano anche oltreoceano. Attualmente il budget britannico, è tra i Paesi Nato, secondo solo agli Stati Uniti. Poco dopo il voto americano del 3 novembre, congratulandosi con Joe Biden, Johnson chiariva la determinazione Uk a rimanere un “valido alleato militare” degli Usa. Una sponda utile alla nuova amministrazione americana, alla ricerca di partner capaci di assumersi maggiori responsabilità in tanti dossier in giro per il mondo.

IL FOCUS SULL’INNOVAZIONE

Sul fronte interno, come detto, l’attenzione maggiore è per le nuove frontiere tecnologiche. Il piano che Johnson rivelerà domani confermerà (secondo le attese) la creazione di un’agenzia militare per le applicazioni dell’intelligenza artificiale in ambito militare, e la nascita di un corpo separato denominato National Cyber Force. Sarà gestito dal ministero della Difesa insieme ai Government communications headquarters (Gchq), agenzia per l’intelligence delle comunicazioni, a tinte dunque più che inter-forze. Già sono stati confermati i piani per la creazione di uno Space Command tutto dedicato agli affari militari oltre-l’atmosfera, annunciato a luglio da Wallace.



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