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In Russia vai allo stadio e… ti inoculano il vaccino Sputnik

Offerta dello Zenit San Pietroburgo a tutti i suoi tifosi: venite allo stadio e potrete vaccinarvi con lo Sputnik V. Si parte oggi, ma il programma durerà tutta la stagione

Con oltre 90.000 vittime, la Russia è il settimo Paese al mondo per numero di morti da Covid-19, il terzo in Europa dopo il Regno Unito e l’Italia. E per accelerare il ritorno alla normalità, si sa, servono soluzioni innovative. Meglio ancora se in grado di unire utile e dilettevole.

Un’idea è venuta allo Zenit San Pietroburgo, club di alta classifica del campionato di calcio russo, che ha deciso di offrire la possibilità di vaccinarsi a tutti i tifosi allo stadio. L’iniziativa parte oggi, con la sfida al Akhmat Grozny, squadra di medio-bassa classifica. Ma non è operazione una tantum. Infatti, l’offerta durerà per tutta la stagione: “Il vaccino Sputnik V sarà disponibile per tutti i presenti al match al di sopra dei 18 anni. Per favore portate con voi il passaporto e la tessera sanitaria, vi verrà richiesto di essere visitati da un medico per l’approvazione alla vaccinazione”, si legge nel comunicato della società.

Lo Zenit, sulla cui panchina si sono seduti anche due allenatori italiani (Luciano Spalletti e l’attuale ct della nazionale Roberto Mancini) e di cui è stato capitano anche Domenico Criscito (poi tornato, dopo sette anni in Russia, al suo Genoa), è di proprietà del colosso energetico Gazprom, che è sponsor ufficiale della Uefa Champions League. Il presidente è Alexander Medvedev, che due anni fa lasciò senza spiegazione il gigante del gas.

Di Gazprom si trova traccia anche nella “Relazione sulla tutela degli asset strategici nazionali nei settori bancario e assicurativo” del Copasir, nell’addendum sulla penetrazione nel tessuto economico italiano di capitali russi. Ecco cosa si legge.

“La Russia, infatti, investe in Italia attraverso RDIF (il fondo sovrano proprietario del vaccino Sputnik V, ndr) oppure attraverso le filiali di grandi aziende russe (ex monopoliste di Stato), quali ad esempio, Gazprom, Lukoil e Rosneft, prevalentemente attraverso la stipula di progetti congiunti con azionisti italiani e ancor meglio se controparti istituzionali, essendo carente – in tal senso – la cultura imprenditoriale che caratterizza invece la comunità cinese in Italia.

L’operazione “vaccino allo stadio” – rilanciata sui social in lingua inglese della squadra e anche dal profilo Twitter del vaccino (qui analizzato da Formiche.net) – sembra rientrare perfettamente nelle attività di propaganda con il Cremlino sta conducendo verso l’estero e ben documentate in questi giorni su queste pagine.

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