In Francia e Germania alcuni partiti propongono di vietare voli domestici per le tratte coperte da un (rapido) trasporto ferroviario, al fine di ridurre le emissioni nocive. Cosa succederebbe se in Italia, dove un terzo dei voli è nazionale, se passasse una simile normativa?
Se per decenni l’aereo è stato il mezzo più rapido per viaggiare, negli ultimi anni la tendenza si è invertita. I nuovi jet non vanno più veloci, anzi alcune compagnie impongono ai piloti di rallentare per non consumare troppo; gli aeroporti cittadini hanno perso passeggeri a favore di quelli periferici, spinti dalle low-cost ma più lontani da raggiungere; i controlli di sicurezza e i percorsi obbligati all’interno degli scali costringono i viaggiatori a presentarsi in aeroporto in anticipo sempre maggiore. Nel frattempo, treni più rapidi e infrastrutture più moderne hanno accorciato i tempi del trasporto ferroviario.
In molte tratte relativamente brevi, il treno è spesso il mezzo più veloce, soprattutto visto che le stazioni si trovano in genere al centro delle città. E ora una parte del movimento ecologista propone di abolire le rotte aeree che possono essere coperte in treno, visto che tra le due opzioni c’è una grande differenza di carbon footprint, l’impatto ambientale legato ai gas serra. La sproporzione è evidente da questi dati pubblicati da Bbc:
FRANCIA: NIENTE AEREO SE IL TRENO E’ VELOCE
Ieri i parlamentari francesi hanno votato una proposta di legge che punta a ridurre le emissioni del 40% nel 2030 (rispetto ai livelli del 1990), e tra le misure spicca l’abolizione dei voli domestici sulle rotte che possono essere coperte dal treno in meno di due ore e mezzo.
Il tutto all’indomani del piano di ricapitalizzazione da 4 miliardi di Air France, in cui il governo raddoppierà la sua quota. La ministra dell’Industria Agnes Pannier-Runacher, citata da Reuters, ha risposto così alle critiche delle compagnie aeree, che ritengono un suicidio una simile riforma nel pieno della crisi pandemica: “Sappiamo che l’aviazione contribuisce all’inquinamento da diossido di carbonio e il cambiamento climatico ci impone di ridurre le emissioni”. La proposta di legge andrà al Senato e poi tornerà all’Assemblea, dove il partito di Macron ha la maggioranza, per un terzo e ultimo voto.
I VERDI TEDESCHI: ABOLIAMO I VOLI NAZIONALI
Ma la Francia non è l’unico caso: i Verdi tedeschi nel 2019 hanno scritto nel loro programma l’obiettivo di abolire del tutto i voli domestici a partire dal 2035. All’epoca il partito di opposizione era lontano dalle stanze del potere, mentre i sondaggi di oggi rendono probabile un ingresso del partito nella coalizione di governo dopo il voto d’autunno. In Germania il 16% dei voli è nazionale, secondo i dati di Bloomberg e, ironia della sorte, i politici tedeschi sono tra i principali “consumatori” di questi voli, avendone prenotati 230.000 attraverso il portale di prenotazione del governo nel 2018.
Per rendere l’alternativa ferroviaria più attraente, visto che spesso è più costosa di quella aerea, i Verdi propongono un sussidio da 3 miliardi di euro l’anno per Deutsche Bahn, la società che gestisce il trasporto su rotaia.
E IN ITALIA?
Che effetti avrebbe una simile legislazione in Italia? Nel nostro paese il traffico aereo domestico nel 2019 valeva il 33% del totale, secondo i dati Istat consultati da Formiche.net. Dunque più del doppio della Germania e un segnale chiaro della particolare geografia del nostro Paese. Andare da Trieste a Palermo, o da Torino a Brindisi in treno non sembra una soluzione praticabile neanche a medio-lungo termine. Ma se il traffico aereo nazionale, su cui l’ormai ex Alitalia basava una buona parte del suo business, fosse condizionato da norme simili, sarebbe davvero difficile per la newco che sta nascendo (Ita) fare piani per il futuro.