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Biden fa tris e lancia la rivoluzione fiscale americana

Terzo pacchetto di aiuti in arrivo dopo due piani pandemici da quasi 5 mila miliardi. Stavolta si punta a infanzia e medicina di base. Ma la vera operazione è un’altra: l’aumento delle imposte alle classi più agiate che vale fino a 1.500 miliardi

Joe Biden ne aveva fatto uno dei bastioni della sua campagna elettorale: un riassetto fiscale su larga scala per stravolgere gli equilibri dell’amministrazione Trump. E dunque, meno tasse sul ceto medio e basso e stretta fiscale sui grandi patrimoni e redditi alti. Ora il progetto del presidente democratico sta prendendo corpo e forma, assumendo il volto del terzo pacchetto di aiuti pandemici per l’economia reale americana, l’American families plan. Valore: 1.800 miliardi. Prima però, altri due piani di aiuti sono stati annunciati. Il pacchetto da 1,9 trilioni a inizio anno, l’American Rescue Plan, con cui erogare sussidi immediati a vecchi e nuovi poveri a cui è seguito un secondo sforzo, quello per le infrastrutture, da 3 trilioni di dollari.

In tutto, quasi 5 mila miliardi, a cui ora si aggiungono i 1.800 del piano allo studio dello staff di Biden. Un New Deal formato pandemico di quasi 7 mila miliardi. Eppure l’ultimo pacchetto porta in dote una seconda operazione, quella riforma fiscale tanto cara ai democratici che punta ad alzare le imposte ai ricchi e abbassarle alle classi più modeste. L’American families plan prevede 1.000 miliardi di dollari di investimenti e 800 miliardi di riduzioni delle imposte che gravano sulle fasce medie e deboli e abbraccia aree come l’assistenza all’infanzia, il congedo retribuito, l’istruzione e l’assistenza sanitaria. Per giunta, dovrebbe essere al centro del suo primo discorso dinnanzi alla sessione congiunta del Congresso, nel giorno del suo centesimo giorno in carica.

Uno dei pilastri sono i 225 miliardi di dollari di finanziamento previsti per le spese per l’assistenza all’infanzia e ulteriori 225 miliardi per la creazione di un programma nazionale di congedo familiare e medico. Misure queste progettate per aiutare le famiglie della classe media e aumentare la partecipazione femminile al mercato del lavoro. Inoltre, il piano prevede200 miliardi di contributi per l’accesso universale alla scuola materna e 109 miliardi per due anni gratuiti di college, oltre a sussidi aggiuntivi per le persone che acquistano l’assicurazione sanitaria. E ancora, estende anche un credito d’imposta fino a 3.600 dollari per bambino fino al 2025.

E qui entra in gioco il gigantesco riassetto fiscale immaginato da Biden. Sì perché per finanziare l’intero pacchetto, stando ai calcoli della Casa Bianca, occorrono non meno 1,5 trilioni di aumenti delle tasse sui ricchi americani. Gli stessi alti funzionari dell’amministrazione democratica che compongono la task force di Biden per i piani pandemici hanno confermato che l’American families plan includerà un aumento dell’aliquota massima dell’imposta sul reddito dal 37% al 39,6% per gli americani che guadagnano più di 400 mila dollari all’anno ed eliminerà il trattamento fiscale preferenziale delle plusvalenze e dei dividendi per coloro che guadagnano più di 1 milione.

Il messaggio che arriva dalla Casa Bianca, in vista della discussione del piano al Congresso (più che scontata la resistenza repubblicana) è chiaro: “misure che assicurino che gli americani più benestanti paghino le tasse dovute e, al contempo, che nessuno che guadagni meno di 400 mila dollari l’anno si veda aumentare le imposte”, ha chiarito una fonte, che ha chiesto l’anonimato. In altre parole, cala il sipario sulla politica fiscale trumpiana.


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