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Ecco come Breton prosegue la linea dura contro le Big Tech

Il commissario al Mercato Interno ribadisce la linea dura contro i colossi della rete. Se l’approvazione dei Digital Markets e Services Acts non dovesse bastare, a porre un freno allo strapotere delle big tech, l’Ue ricorrerà a nuove e più affilate armi

Tra euro digitale e regolamentazione delle big tech l’Europa prova a puntellare la propria strategia in materia di digitale. D’altronde le due partite del momento sono proprio queste. Da una parte una maggiore vigilanza sui colossi della rete e la gestione dei dati da parte degli stessi e sempre con lo sfondo di una tassazione uniforme dei profitti da essi generati (la minimum corporate tax, qui l’articolo con tutti i dettagli). Dall’altra, la sfida globale della moneta virtuale, partita con la rincorsa cinese, la risposta americana con un dollaro digitale e in mezzo le manovre europee per la creazione di un euro virtuale.

Partendo dalla prima, il commissario al Mercato Interno Thierry Breton sembra proprio voler proseguire con la linea dura contro le Big Tech. Il commissario ha ribadito la strategia dell’Unione verso i colossi della rete, ponendo al centro due provvedimenti a cui l’Europa lavora per riequilibrare i rapporti di forza con le big tech, ovvero il Digital Markets Act (Dma) unitamente al Digital Services Act (Dsa). Il primo costituisce uno strumento normativo in chiave concorrenza ex ante (contrariamente alla normativa antitrust attuale, che è applicata ex post, ossia solo dopo che la condotta anticoncorrenziale è stata posta in essere), mentre con il secondo l’Ue punta a fissare nuovi obblighi e responsabilità per gli intermediari digitali, e soprattutto per le piattaforme online, riguardo ai contenuti che essi ospitano.

Ebbene, la Commissione europea “è pronta a usare l’artiglieria pesante se le pesanti multe previste nella proposta per regolamentare le Big Tech, il Digital Services Act e Digital Markets Act non saranno sufficienti a scongiurare comportamenti illeciti”, ha spiegato Breton. Dopo il caso del furto di dati personali che ha riguardato oltre 530 milioni di utenti di Facebook, Breton è tornato a minacciare la separazione strutturale dei giganti del web in Europa.

Se il Parlamento Ue approverà le proposte normative della Commissione Ue (il Dma e il Dsa), “vorremmo assistere a uno smantellamento di queste grandi piattaforme nel caso in cui non tutelino i dati dei propri utenti”, ha detto il commissario parlando alla commissione per il Mercato interno del Parlamento. Secondo Breton sia (Dsa) e il Digital Markets Act (Dma), “contribuiranno a proteggere ulteriormente i cittadini. E comunque oggi le piattaforme debbono essere ritenute responsabili delle loro azioni”.


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