Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Copasir all’opposizione. Il prof. Clementi spiega perché

La presidenza del Copasir, il comitato di controllo degli 007, spetta all’opposizione, cioè a Fratelli d’Italia. Il prof. Francesco Clementi, costituzionalista dell’Università di Perugia, indica una via d’uscita normativa (per evitare le dimissioni di gruppo). Poi c’è la politica, che deve decidere

Dopo più di due mesi di stallo per il tiro alla fune fra Lega e Fratelli d’Italia per la presidenza, il Copasir è tornato a riunirsi per l’audizione del sottosegretario con delega agli 007 Franco Gabrielli. Ma è stata un’audizione a metà, fra defezioni, polemiche e un clima che certo non aiuta chi, per legge, dovrebbe esercitare il controllo parlamentare sul governo e l’intelligence italiana. Per Francesco Clementi, costituzionalista, professore di Diritto pubblico comparato all’Università di Perugia, una via d’uscita c’è.

Professore, da dove partiamo?

Rimaniamo su un piano giuridico. C’è una ratio dietro il Copasir, un comitato che rappresenta il Parlamento. Ed è quella di garantire il ruolo del Parlamento sui temi della sicurezza della Repubblica rispetto all’attività del governo. In questo senso si capisce la distinzione fra opposizione e maggioranza sulla base del meccanismo fiduciario, distinzione cruciale tanto più per una materia sensibile, appunto, come la sicurezza nazionale.

Quindi?

Quindi questi Comitati di controllo sono costruiti per bilanciare l’attività delle forze politiche al governo affidandone la guida a una forza di opposizione. In una corrispondenza chiara tra la formula politica di governo e quella di garanzia che, nel bilanciamento tra maggioranza e opposizione, garantisce il Parlamento. L’opposizione oggi è, per definizione, chi non ha votato questa maggioranza, cioè Fratelli d’Italia.

Dunque il comitato non può restare tale? Elio Vito ha annunciato le sue dimissioni e il vicepresidente Adolfo Urso ha rimesso il suo mandato.

Certo, deve cambiare. In questa situazione c’è un palese disequilibrio fra chi fa opposizione e chi è in maggioranza. Ripeto, il Copasir, come altri comitati bipartisan con un ruolo di controllo o garanzia, deve essere lo specchio della formula politica di maggioranza. Se così non fosse, si creerebbe un precedente e uno stravolgimento della lettura democratica.

In verità i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico ed Elisabetta Casellati hanno detto che la composizione non deve cambiare in corso di legislatura…

Hanno fatto una scelta che innanzitutto invita le forze politiche a trovare un accordo. Tuttavia, se non si risolve il problema, rimane aperta la questione politica istituzionale, cioè di non funzionalità delle istituzioni che sta, per ruolo, a loro dirimere. Per cui, mi pare si possano adombrare sostanzialmente solo due soluzioni.

Quali?

La prima è appunto il cambio della presidenza, da affidare all’opposizione. La seconda contempla le dimissioni di tutto il comitato e la nomina da parte del Parlamento dei nuovi componenti in modo da rispecchiare i rapporti fra maggioranza e opposizione.

Anche Salvini chiede le dimissioni. Scusi, ma se il governo Draghi non dovesse durare, che si fa?

Si può pensare a una soluzione temporanea. Un provvedimento-finestra con un limite temporale ben definito, che non si spinga cioè oltre il termine della legislatura, nel 2023.

Un decreto legge?

Sulla composizione del Parlamento, il Parlamento è sovrano. Ed in tempi brevi può risolversi tutto, a maggior ragione se, su questi argomenti, c’è un’ampia convergenza. Le soluzioni tecniche non mancano. Basta anche una clausola asimmetrica che nasce e muore con questa legislatura. Quel che conta davvero è rispettare il senso profondo di quel luogo. La legge 124 affida la gestione dell’intelligence al governo e dunque alla maggioranza. Il controllo, di conseguenza, deve spettare all’opposizione.

La Lega ricorda il precedente di Massimo D’Alema. Rimasto presidente del Copasir nel passaggio dal governo Berlusconi al governo Monti dove il suo partito, il Pd, era in maggioranza.

Il precedente D’Alema non lo utilizzerei per il semplice fatto che appartiene a una fase storica completamente diversa. La formula politica del governo incide sulla composizione del Copasir. Oggi dobbiamo corrispondere a questa peculiare formula, che è quella del governo Draghi.

×

Iscriviti alla newsletter