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Il Covid penalizza (anche) le farmacie. Tutti i numeri

Registrata una brusca contrazione degli scontrini, ma aumenta il valore dei singoli acquisti. Pesano sul trend il lockdown e il calo dei casi di influenza

Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, la pandemia ha messo in difficoltà anche le farmacie. Il mercato italiano dei prodotti venduti nei presidi farmaceutici continua infatti a perdere fatturato. Stando a una recentissima ricerca di Iqvia, nelle prime dodici settimane del 2021 le farmacie avrebbero segnato una contrazione cumulata di ricavi del 7,6% rispetto allo stesso periodo del 2020. Nelle prime dodici settimane del 2021, i ricavi totali della farmacia sono stati di 5,61 miliardi di euro, con un calo consistente sia per le medicine da prescrizione (comparto etico) che per quelle “commerciali”.

FATTURATO 2020: 24 MILIARDI DI EURO

Il mercato aveva già chiuso il 2020 con un calo dell’1,7% rispetto al 2019, segnando un fatturato annuale totale di 24 miliardi di euro. Il comparto etico, che rappresenta il 57,8% delle vendite in farmacia, ha registrato una diminuzione a valori del 3% a 13,7 miliardi di euro, mentre il comparto commerciale e quello dell’autocura risultavano invariati a valori a 10,3 miliardi di euro.

DIMINUISCE IL NUMERO DI SCONTRINI…

Nel 2020 è stato registrato anche un brusco calo del numero medio di scontrini emessi rispetto al 2019. A marzo 2020, all’inizio della pandemia, sono stati emessi l’8% di scontrini in meno rispetto allo stesso mese del 2019, mentre, sia ad aprile che a maggio la contrazione è stata addirittura del 20%. Per tutto l’anno 2020, l’affluenza media dei consumatori in farmacia è sempre stata minore rispetto all’anno prima, fino a un -9%. Questo trend è ancora più evidente nel 2021: sia a gennaio che a febbraio si è registrato un calo del 22% rispetto agli stessi mesi del 2020.

… MA AUMENTA IL VALORE MEDIO

Esaminando invece il valore medio di ogni scontrino, la situazione risulta completamente differente. In questo caso i numeri sono in deciso aumento, come per indicare un fenomeno di accaparramento da parte dei clienti e la scarsa voglia di entrare troppo spesso in un negozio fisico. Di fatto, l’aumento del valore medio dello scontrino durante i mesi del primo lockdown nel 2020 è stato notevole: +16% a marzo, +21% ad aprile e +12% a maggio. Questa tendenza a effettuare acquisti più consistenti nel 2020 ha parzialmente compensato la minore frequenza d’acquisto.

PIÙ VARIETÀ NEL PANIERE PHARMA

Nel periodo preso in esame, il paniere d’acquisto degli italiani è stato caratterizzato da una maggiore varietà dei prodotti. Sono aumentati, infatti, gli scontrini con tre o più categorie di prodotto (+16%), rappresentate da farmaci da prescrizione (ricetta rossa), medicine di autocura, parafarmaci e prodotti per la cura personale come creme e cosmetici e i nutrizionali. Soltanto il comparto del parafarmaco, che contiene prodotti come le mascherine, gli ossimetri e i termometri, ha registrato un aumento del prodotto singolo (+5%).

SPARISCE L’INFLUENZA

Il consumo di prossimità, che ha subito un boom durante la pandemia, ha colpito anche le farmacie. Per tutto il 2020, le farmacie più grandi e quelle nei centri commerciali hanno risentito maggiormente della riduzione di affluenza. Al contrario, le farmacie più piccole, di quartiere, hanno mantenuto afflussi più vicini agli standard pre-Covid. A gennaio e febbraio 2021, invece, il crollo dell’affluenza non ha risparmiato nemmeno le farmacie più piccole (che hanno registrato il 17% di scontrini in meno rispetto al primo bimestre 2020). Interessante considerare che, fra le cause di questo trend, troviamo l’anomala stagione invernale, durante il quale l’influenza e i malanni stagionali sono stati quasi inesistenti.



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