Il primo ministro egiziano a Tripoli firma dieci accordi con il governo Dabaiba e conferma che Il Cairo è in modalità diplomatica, dando sostegno al piano Onu per la Libia
Il Governo di unità nazionale libico guidato dal primo ministro, Abdelhamid Dabaiba, ha firmato dieci accordi con l’Egitto durante la visita a Tripoli dell’omologo egiziano, Mostafa Madbouly. La notizia è importante perché negli ultimi cinque anni il Cairo ha tenuto una posizione avversa al governo onusiano precedente, mentre adesso – secondo un percorso iniziato da mesi – il paese si è messo in una linea più dialogante.
Secondo quanto comunicato in una conferenza stampa congiunta, tra gli accordi firmati ce ne sono tre che riguardano il campo dell’elettricità (problema enorme la mancanza di corrente elettrica, che produce blackout continui, e su cui i libici hanno chiesto al primo ministro recentemente nominato di provvedere). Altri riguardano le comunicazioni e la cooperazione tecnica su infrastrutture, investimenti e salute.
Il successo di questi accordi richiede il rafforzamento del lavoro consolare e della presenza diplomatica nei due Paesi, attraverso la riapertura dell’ambasciata egiziana a Tripoli, e il ritorno dei voli diretti tra il Cairo e gli aeroporti libici, spiegano fonti dalla Libia.
A sua volta, il primo ministro egiziano ha espresso il sostegno del suo paese al governo e al popolo libico, e la speranza di raggiungere la completa stabilità attraverso le elezioni del 24 dicembre.
Stando alle dichiarazioni, ci sarebbe anche stato un invito formale a Dabaiba per una visita in Egitto. Quello che esce dall’incontro, a cui hanno partecipato diversi ministri di entrambi i paesi, è un sostanziale allineamento; con l’Egitto che riassume un ruolo anche in Tripolitania, regione che aveva contribuito a combattere sostenendo la Cirenaica (la parte della Libia orientale con cui si sente in continuità geopolitica).
Del nuovo corso egiziano sulla Libia fa parte anche il riavvicinamento alla Turchia. Ankara è la grande sostenitrice dell’Ovest e nemica del Cairo nello scontro intra-sunnismo, ma nel quadro mediterraneo starebbe procedendo in forme di contatto con gli egiziani che portano verso una stabilizzazione delle relazioni.