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Donbas, no alle provocazioni e sì alla diplomazia. Parla l’amb. dell’Ucraina

“Aspettiamo che Mosca cessi la pressione militare e riaffermi immediatamente e incondizionatamente il suo impegno per una soluzione politico-diplomatica e un cessate il fuoco”. Conversazione con l’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk

“La Russia continua la sua politica aggressiva nei confronti dell’Ucraina”, dice l’ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk commentando con Formiche.net le notizie che arrivano dal confine orientale del suo Paese a proposito di nuovi dispiegamenti di truppe russe.

La guerra del Donbas dura da sette anni, oltre 14mila i morti, molti di più gli sfollati. I ribelli separatisti filo-russi secondo Kiev sono coordinati con il Cremlino e affiancati da unità clandestine russe — nell’Ucraina orientale e in Crimea (dove la Russia ha annesso la penisola senza legittimità internazionale) continua quella che viene considerata da molti analisti la prima guerra ibrida di Vladimir Putin.

Mosca nega. Sia il coinvolgimento nelle province di Donetsk e Lugansk, sia l’attuale rafforzamento appena oltre il fronte. Il governo russo dichiara di avere il diritto di muovere i propri assetti sul proprio territorio a proprio piacimento. Dichiara inoltre che ogni attività è pacifica, al massimo esercitazioni di carattere difensivo.

“In questi ultimi mesi ci stiamo preoccupando dell’ammassamento delle truppe russe lungo le frontiere dell’Ucraina (lungo il nostro confine ci sono ormai 28 gruppi tattici a livello di battaglione dell’esercito russo in prontezza operativa)”, sottolinea l’ambasciatore Melnyk.

Cosa sta succedendo? “La Russia evidentemente sta aumentando la pressione sotto forma di esercitazioni militari. Recentemente, da diverse regioni della Federazione Russa, con il pretesto di esercitazioni e di preparazione generale per le esercitazioni ‘Ovest-2021’, le forze armate russe stanno gradualmente aumentando il numero di truppe vicino ai confini dell’Ucraina a nord, est e sud”, spiega.

Qual è l’obiettivo? “In questo modo, il Cremlino cerca di creare un’atmosfera di minaccia e, allo stesso tempo, di pressione durante i negoziati per il cessate il fuoco e per la pace che noi vogliamo raggiungere”, risponde la feluca di Kiev.

Pare però che ci troviamo davanti all’escalation più massiccia degli ultimi anni, è così? “Solo nei primi mesi l’Ucraina ha 20 morti e circa sessantina dei feriti. La rinuncia della parte russa nel Gruppo trelaterale di contatto di ritornare al regime il cessate il fuoco nel Donbas spiega bene i veri piani del Cremlino, che cerca in ogni modo di ostacolare la pace”, commenta Melnyk.

In questi giorni gli Stati Uniti hanno espresso la propria posizione chiaramente, con il dipartimento di Stato che ha definito le manovre russe “provocazioni e intimidazioni verso il nostro partner”. Ora, che fare? “Aspettiamo che Mosca cessi la pressione militare e riaffermi immediatamente e incondizionatamente il suo impegno per una soluzione politico-diplomatica e un cessate il fuoco”.

”È importante — continua Melnyk — che il presidente americano Joe Biden nel recente contatto telefonico con il nostro presidente Volodymyr Zelenskyy abbia riconfermato il sostegno all’Ucraina contro l’aggressione russa nella regione ucraina del Donbas e in Crimea nonché la partnership strategica a sostegno di riforme in Ucraina”.

”Speriamo allo stesso tempo di vedere da parte dei paesi europei, incluso l’Italia, un cambio di strategia nei rapporti con la Russia e un aumento della pressione sul Cremlino perché questo, ormai non solo negli interessi dell’Ucraina, aiuterebbe gli stessi paesi europei a preservare la propria incolumità e sicurezza…”, chiosa l’ambasciatore ucraino.

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