La Banca centrale europea spinge sulla creazione di una moneta digitale legale e parallela al contante, per non perdere terreno rispetto alla Cina e superando gli Stati Uniti nell’impegno verso la CBDC, Central Bank Digital Currency. E anche per Corrado Passera bisogna arrivare al più presto all’euro virtuale
Europa baricentro della corsa globale alla moneta digitale? Forse non è solo una suggestione. Mentre la Cina si avvicina sempre di più al traguardo dello yuan digitale, che secondo molti osservatori potrebbe mettere in discussione la sovranità finanziaria del dollaro americano, il Vecchio Continente non sembra proprio voler fare la parte dello spettatore. In prima linea, c’è la Bce forte della task foce guidata dal membro del board della banca centrale, Fabio Panetta.
In precedenza titubante, la zona euro ha messo motori avanti tutta per la creazione di una moneta digitale emessa dalla banca centrale. Una risposta legale e regolamentata alla proliferazione delle criptovalute, la cui corsa sembra inarrestabile. Proprio la scorsa settimana, la Banca centrale europea ha pubblicato le risposte a una consultazione pubblica. E lo stesso Panetta ha tenuto un’audizione al Parlamento europeo. Tutti segnali, con un unico filo rosso, ha sottolineato il Financial Times. “Tutto questo pone la Bce un passo avanti rispetto alle sue principali controparti nel coinvolgere il pubblico nell’operazione euro digitale. Lo stesso governo britannico ha appena lanciato una task force e la Banca d’Inghilterra ha invitato ha avviato a sua volta una consultazione presso gli opearatori”.
L’autorevole quotidiano britannico ha pochi dubbi. Le principali banche centrali del Pianeta si stanno attrezzando per giungere il prima possibile all’immissione nel mercato della valuta virtuale. “Non c’è dubbio sulla serietà con cui tutte le banche centrali stanno lavorando a un equivalente digitale del contante ufficiale”. Del fatto che sia suonata in Europa, ma non solo, l’ora della moneta virtuale è convinto anche Corrado Passera, fondatore di Illimity ed ex ceo di Intesa.
“La creazione dell’euro digitale”, ha scritto Passera sul Sole 24 Ore, “è certamente tra le urgenze alle quali dobbiamo dare la massima priorità. È un tema importante e sul quale c’è così poca chiarezza da far perdere il senso della posta in gioco. Un gioco fatale, che non riguarda tanto i sistemi di pagamento, come molti vorrebbero farci credere, ma addirittura le basi della nostra sovranità e quindi delle nostre stesse democrazie”.
Secondo Passera serve “urgentemente la creazione dell’euro digitale. Del resto, la storia insegna cosa accade ai vasi di coccio che si muovono tra i vasi di ferro. Il nostro euro, se non sarà presto un efficiente e competitivo euro digitale, sarà schiacciato da una parte dalle valute digitali delle altre grandi potenze, ma, dall’ altra, anche dalle monete private che stanno proliferando senza regole e sulle quali si continua a confondere, in buona o cattiva fede, l’aspetto di strumento di pagamento e l’ aspetto di investimento. La preoccupazione nei confronti delle cryptovalute e delle infrastrutture collegate, non è nemmeno sul loro carattere speculativo: se la gente, opportunamente informata, vuole strapparsi di mano i nuovi tulipani, è affare loro. La vera preoccupazione è che queste valute private che hanno dietro di loro potenze finanziarie e di lobby straordinariamente forti diventino presto too big to stop“.
Insomma, “occorre dunque accelerare l’ adozione dell’euro digitale. Perché nel contesto in cui viviamo sarà ancora una volta la velocità il fattore critico destinato a fare la differenza. Se pensiamo che la valuta digitale europea potrà essere una realtà solo fra cinque anni, allora diciamoci fin d’ ora che abbiamo perso la partita. I cinesi sono molto avanti già oggi e presto offriranno la loro valuta digitale a mezzo mondo. Gli americani stanno recuperando terreno con la velocità garantita dal loro approccio pragmatico e dalla loro economia. Per quanto riguarda le varie valute private, basta leggere i giornali di questi giorni”.