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Health Tech al via. Cosa c’è dietro l’intesa tra Leonardo e Dompé

Di Alessandra Micelli e Stefano Pioppi

Leonardo e Dompé Farmaceutici hanno annunciato oggi la nascita della prima infrastruttura nazionale di sicurezza sanitaria digitale con architettura cloud. Poggia sul super-computer DaVinci-1 di Genova e sulla biblioteca molecolare Exscalate. Il risultato? Soluzioni per migliorare l’efficienza di strutture sanitarie e la programmazione di interventi pubblici durante emergenze pandemiche. È il perimetro della sicurezza nazionale che si allarga

Nasce “la prima infrastruttura nazionale di sicurezza sanitaria digitale con architettura cloud”. È il frutto dell’accordo annunciato oggi da Leonardo e Dompé Farmaceutici, rispettivamente il principale player nazionale dell’aerospazio e difesa e il colosso della biofarmaceutica Made in Italy. È la “health tech” che decolla, tra l’esigenza di innovare procedure e soluzioni sanitarie, e l’allargamento del perimetro della sicurezza nazionale oltre i confini tradizionali, come manifestato dal Covid-19.

L’INFRASTRUTTURA

L’infrastruttura è già operativa, frutto dell’integrazione tra le capacità super-comuter DaVinci-1 di Leonardo, a Genova, e quelle della biblioteca molecolare Exscalate di Dompé che, con il contributo del politecnico di Milano, vanta oltre cinque miliardi di molecole sintetizzate digitalmente (il cosiddetto “profilo polifarmacologico”) per simulazioni complesse in ambito sanitario. Un numero che ha valso alla biblioteca il ruolo di capofila del progetto pubblico-privato “Exscalate4Cov” della Commissione europea, nato per individuare i farmaci più sicuri e promettenti contro il Covid-19. Formato da 18 tra istituzioni e centri di ricerca (per sette Paesi), il progetto ha portato all’individuazione del Raloxifene (un farmaco generico) quale molecola efficace nel trattamento dei pazienti con lievi sintomi di Covid.

LE ATTIVITÀ

L’infrastruttura messa in piedi con Leonardo sta ora già abilitando l’applicazione Exscalate all’esecuzione in cloud, “as a service”, in modo tale da consentire a università, centri di ricerca e ospedali uno strumento di diagnosi rapida e a basso costo. In altre parole, si tratta di creare cluster di pazienti per classi omogenee secondo caratteristiche specifiche (come la risposta a un determinato farmaco o le eventuali reazioni avverse), partendo dai parametri epidemiologici e sanitari, i dati di laboratorio, le cartelle cliniche o i profili genetici dei pazienti. Ciò consente di effettuare valutazioni accurate, anche predittive, sull’evoluzione epidemiologica di specifiche patologie, elemento che la pandemia da Covid-19 ha dimostrato essere essenziale nella gestione dell’emergenza. Grazie alla potenza di calcolo è dunque possibile avere una fotografia accurata dei bisogni sanitari sull’intero territorio nazionale, con la possibilità di una programmazione puntuale degli interventi di sanità pubblica.

INNOVAZIONE IN OSPEDALE

Per le strutture sanitarie, i servizi cloud consentono l’accesso alle soluzioni individuate dall’infrastruttura in modo semplice tramite un qualunque dispositivo digitale, sia esso un tablet o un pc. Agli operatori, in questo modo, è possibile accedere a soluzioni avanzate, come simulare l’interazione tra un farmaco e una determinata patologia, individuare l’insorgenza di fenomeni anomali nei pazienti o migliorare l’approccio terapeutico personalizzato. Il risultato è una notevole riduzione dei tempi di cura del paziente ma anche un abbattimento dei costi, anche grazie alla possibilità di programmare gli interventi sanitari.

DATA SECURITY

Il tutto, in piena sicurezza e in linea con le esigenze emerse durante la pandemia di Covid. L’infrastruttura, spiega la nota congiunta, “consente di preservare i dati con i più avanzati standard di sicurezza sia nel cloud sia durante la fase di scambio in rete; i sistemi di sicurezza adottati consentono di individuare e bloccare tempestivamente potenziali tentativi di accesso malevolo”. Del resto, l’intelligenza artificiale e l’implementazione e l’utilizzo dei big data nel comparto della salute rappresentano un grande valore aggiunto sia per l’ottimizzazione dello svolgimento delle attività presso i centri ospedalieri, sia per l’abbattimento dei costi legati alla presa in carico dei singoli pazienti. Purché, però, l’accesso e l’utilizzo dei dati avvenga in condizioni di massima sicurezza, come garantito dall’infrastruttura digitale fornita da Dompé.

LE CAPACITÀ

L’accordo con Leonardo “rafforza Exscalate quale piattaforma strategica nella ricerca ed elaborazione dati non solo nella gestione dell’attuale pandemia, ma come strumento che può diventare permanente a servizio della sanità nell’Unione europea”, ha spiegato Andrea Beccari, chief scientist di Exscalate in Dompé Farmaceutici. “Il supercomputer Davinci-1 potenzia enormemente la capacità di elaborazione dei dati e rappresenta uno straordinario acceleratore di conoscenza” e “particolare attenzione è dedicata alla sicurezza dei dati”, ha aggiunto Carlo Cavazzoni, direttore dell’HPC Lab di Leonardo.

IL PIANO DI LEONARDO

Per Leonardo l’intesa segue il piano strategico “Be Tomorrow 2030”, fortemente voluto dall’ad Profumo, ed elaborato dal capo delle strategie Enrico Savio  già prima della pandemia. Poggia su tre pilastri: il rafforzamento del core business, la trasformazione dell’organizzazione interna e la spinta all’innovazione. In questo terzo campo (denominato “Master the new”) si inseriscono molteplici iniziative degli ultimi mesi, dal supercomputer di Genova all’accordo con Solvay per realizzare a Grottaglie, in Puglia, un laboratorio di ricerca sui materiali compositi. È l’innovazione “trasversale” che Leonardo persegue sia per anticipare i trend tecnologici, sia per continuare a presidiare la sicurezza nazionale, il cui perimetro si è evidentemente allargato. Lo dimostra proprio l’ambito sanitario. Tra gli obiettivi dell’infrastruttura oggetto dell’intesa c’è pure l’individuazione “di una risposta efficace in tempi rapidi anche in occasione di aggressioni biologiche”.

SE LA SICUREZZA NAZIONALE SI ALLARGA

Dalla sanità alle telecomunicazioni, dalle reti ai trasporti, è la sicurezza nazionale nella sua accezione più completa. Non a caso Leonardo ha siglato negli ultimi mesi una serie di accordi sulle nuove tecnologie: dal 5G con l’inglese O2 alla banda larga con Open Fiber, fino ai cloud sicuri con Aruba. Più recente l’accordo con Danieli e Saipem sull’acciaio green, che guarda agli obiettivi europei di decarbonizzazione entro il 2050. Tra sostenibilità e innovazione, emerge altresì l’obiettivo di incanalarsi nel solco previsto dal  Next Generation Eu, per cui Leonardo ha già presentato le proprie proposte, a partire dal contributo alla digitalizzazione complessiva del Paese.

TRA DIFESA E SANITÀ

Non è d’altra parte il primo caso di integrazioni tra Difesa e Sanità. Lo scorso settembre, su queste colonne, raccontavamo l’esempio arrivato dalla Francia su un nuovo approccio “duale” all’innovazione tecnologica. Dassault Systèmes, spin-off del noto gruppo francese della difesa, aveva da poco annunciato il progetto per un notebook che fonde Big data per accelerare i processi decisionali in strutture sanitarie e laboratori di ricerca. Era rivolto a Millennium, la controllata specializzata in oncologia del big del pharma giapponese Takeda.



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