Tanti i dossier sul tavolo dell’incontro a Washington DC fra Antony Blinken, John Kerry e Luigi Di Maio, il primo ministro Ue in visita ufficiale. Dalla Libia alla web tax fino alla “geopolitica” dei vaccini russi e cinesi. Poi le celebrazioni per i 160 con i principali think tank Usa
Molto più di una semplice celebrazione. La visita del ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Washington DC si conferma una tacca importante della politica euro-atlantica del governo Draghi. L’occasione è data dai 160 anni delle relazioni diplomatiche fra Italia e Usa. Un memoriale che il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha voluto onorare ricevendo Di Maio a Foggy Bottom questo pomeriggio insieme all’inviato speciale per il Clima John Kerry, prima di una fitta agenda di incontri all’ambasciata d’Italia.
“Abbiamo una storia straordinaria e potente tra i nostri due Paesi, ma il ministro degli Esteri ed io veramente siamo ansiosi di discutere come far avanzare la nostra partnership in modo che potranno far avanzare il benessere delle popolazioni in Italia, negli Stati Uniti e nel resto del mondo” ha esordito il capo della diplomazia di Joe Biden. Rimarcando un dato non irrilevante: Di Maio è il primo ministro dell’Ue in visita ufficiale da quando l’amministrazione si è insediata.
Tanti i dossier discussi in più di un’ora di faccia a faccia, a riprova della natura tutt’altro cerimoniale dell’incontro. I vaccini anzitutto, “con Blinken abbiamo concordato sulla necessità di accelerare insieme la campagna vaccinale, di organizzarci meglio come Occidente anche per fronteggiare la geopolitica dei vaccini dal quadrante orientale”. Non solo quantità, dunque. Di Maio sottolinea la natura “geopolitica” della campagna vaccinale e fa per la prima volta un esplicito riferimento al “quadrante orientale”, cioè ai vaccini che, con alterne fortune, Russia (Sputnik V) e Cina (Sinovac) propongono in Europa e Italia nella speranza di un via libera dall’Ema.
Poi la Libia, la priorità dell’agenda del ministro italiano. Che, all’uscita dal colloquio con Blinken, annuncia “un maggior coinvolgimento degli Stati Uniti” in Libia per “i prossimi mesi”, e rivolge un messaggio a Russia e Turchia: “Italia e Usa condividono la preoccupazione per la presenza di forze straniere”. Dunque il commercio, e quella tassa europea sulle big tech Usa che allontana le due sponde dell’Atlantico.
Non a lungo, dice Di Maio, “È evidente che la decisione dell’amministrazione Biden di sospendere i dazi sui prodotti europei è un segnale importante da cogliere anche nell’ottica di quello che si negozia all’Ocse rispetto alla tassa sugli over the top”. Il riferimento è alla “tassa unica globale” lanciata da Biden due giorni fa, cioè una riforma fiscale su scala mondiale per limitare alle multinazionali la possibilità di scegliere il Paese dove pagare le tasse, e quindi frenare la fuga dei capitali nei paradisi fiscali. “Far partire dagli Stati Uniti questa iniziativa è un segnale positivo perché è la patria degli over the top ed è sensibile al tema sulla redistribuzione della ricchezza in ottica di tassazione minima delle multinazionali”, spiega il titolare della Farnesina.
Non poteva mancare il clima insieme all’inviato speciale di Biden. Anche l’Italia ne avrà uno, annuncia il ministro. Un passo necessario in un anno che vedrà l’Italia alla guida della governance euroatlantica sulle politiche climatiche, con la presidenza del G20 e la co-presidenza del Cop26.
A margine del vertice con Blinken e Kerry, una serie di incontri con i vertici dei principali think tank americani, dal presidente di Brookings, il generale John Allen, alla presidente del German Marshall Fund, Karen Donfried e a Frederick Kempe, alla guida dell’Atlantic Council, oltre alla National American Foundation. Questo martedì, insieme all’ambasciatore Armando Varricchio, alla Speaker della Camera Nancy Pelosi, all’ex segretario di Stato Madeleine Albright e a un parterre di personalità italiane, dal presidente dell’Ispi Giampiero Massolo a Giuliano Amato, Di Maio sarà protagonista di un evento per celebrare l’anniversario fra Roma e Washington DC.