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Pechino e Taipei simulano l’invasione di Taiwan. Ecco come

Navi, aerei, missili, wargame computerizzati: tra Taiwan e Cina si simula la guerra. Alta tensione attorno all’Isola

La Cina si esercita per invadere Taiwan. Taiwan si esercita per respingere la Cina. Il destino dell’Isola — repubblica indipendente, non riconosciuta dalla Cina che la considera una provincia ribelle da riannettere anche con la forza — diventa tema di interesse internazionale. Punto di frizione tra Washington e Pechino.

Negli ultimi giorni la portaerei cinese “Liaoning” è stata col suo gruppo da battaglia nelle acque libere attorno Taipei per fare da centro di coordinamento di un wargame di accerchiamento sia sul lato dello stretto sia dalla sponda aperta. Ma non c’è da preoccuparsi dice il ministero della Difesa cinese, perché “è stato un esercizio di addestramento di routine organizzato secondo il piano di lavoro annuale per testare l’efficacia delle truppe e rafforzare la loro capacità di salvaguardare la sovranità nazionale, la sicurezza e gli interessi di sviluppo”.

Ma intanto una ventina di aerei cinesi hanno penetrato la Air defense identification zone (Adiz), i cieli controllati da Taiwan, che ha risposto “in modo adeguato” — nei giorni scorsi Taipei aveva fatto sapere che avrebbe illuminato i potenziali bersagli con la contraerea. E il Global Times, organo media del Partito/Stato, sottolinea che le manovre militari hanno dimostrato la superiora militare della Cina. Tutto piuttosto rischioso.

C’è da preoccuparsi dicono gli Stati Uniti, che da tempo hanno alzato l’attenzione sul dossier e non escludono affatto che nei prossimi anni possano esserci evoluzioni militari. Anche per questo intendono accelerare il rafforzamento dell’Isola concedendo commesse militari secondo quella che viene definita la “strategia del porcospino”. Rendere Taiwan forte al punto di scoraggiare un’aggressione cinese.

Intanto la US Navy mostra bandiera e cerca di mantenere liberi i tratti di mare che circondano Taiwan. Il cacciatorpediniere lanciamissili “USS John S McCain” è salpato dal porto di Yokosuka per passare lungo lo Stretto che divide l’isola dal mainland — tratto geopolitico simbolo della discontinuità tra Repubblica di Cina e la Repubblica popolare. “Il transito della nave attraverso lo stretto di Taiwan dimostra l’impegno degli Stati Uniti per un Indo-Pacifico libero e aperto”, dichiara la Settima Flotta. Poco distante, sul Mar Cinese Meridionale si esecutava la “USS Theodore Roosevelt”.

Nel Mar Cinese si trova anche l’isola di Dongsha, conosciuta come “Pratas”, dove secondo alcune ipotesi i cinesi potrebbero lanciare una prima offensiva per testare un’eventuale risposta americana a una mossa aggressiva. In questa sorta di Donbas nell’Indo-Pacifico nei prossimi giorni le forze armate taiwanesi si concentreranno sui test dei “Kestrel”, agili sistemi missilistici anti-intrusione sviluppati secondo progettazione del locale National Chung-Shan Institute of Science and Technology, e forniti alla Guardia Costiera.

Contemporaneamente Taiwan terrà otto giorni di wargame gestiti attraverso computer che simuleranno un’invasione cinese. Si tratta della prima fase delle esercitazioni “Han Kuang”, mentre la seconda, che includerà esercitazioni live-fire, è prevista per luglio.

(Foto: US Navy Photo, il McCain lungo lo Stretto di Taiwan)

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