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Pnrr, sì dalla Camera (ma Meloni sbuffa)

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La Camera dei Deputati ha approvato, col parere favorevole del governo, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che verrà ora trasmesso alla Commissione europea I sì sono stati 442, i no 19, 51 gli astenuti. Proteste della leader di Fratelli d’Italia: “La democrazia parlamentare non è che si può evocare solo per giustificare i giochi di palazzo”

L’aula della Camera ha approvato, col parere favorevole del governo, la risoluzione di maggioranza che “udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri, le approva e impegna il governo a trasmettere il Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Commissione europea”. I sì sono stati 442, i no 19, 51 gli astenuti.

La Camera con l’approvazione della risoluzione impegna il governo “ad assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento, nonché la leale collaborazione con le Regioni e gli Enti Locali nelle fasi successive del Pnrr e la trasmissione della necessaria documentazione relativa al conseguimento dei traguardi e degli obiettivi intermedi contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, in modo da consentire al Parlamento di monitorare l’attuazione e l’impatto dei singoli interventi, il rispetto dei tempi e degli obblighi di risultato previsti dal regolamento (Ue) 2021/241”.

Respinta la risoluzione di Fratelli d’Italia con 456 no, 47 sì e 9 astenuti. E voto contrario anche per il documento proposto da Alternativa c’è. Il governo aveva espresso parere contrario.

“Draghi ha usato toni altisonanti, è vero che nel Pnrr è contenuto il destino del Paese è l’ultima grande occasione che abbiamo di dare a questa nazione il prestigio, lo sviluppo e la forza che merita e questi piani ci vincoleranno tutti per molti anni: davvero colleghi, presidenti delle Camere, Presidente della Repubblica pensate che sia giusto e normale e responsabile che il Parlamento voti documenti di tale portata senza aver avuto non dico la possibilità di fare proposte ma il tempo necessario a leggere questo piano? Pensate sia normale votarlo a scatola chiusa?”. Così era intervenuta la leader di Fdi, Giorgia Meloni, in aula alla Camera durante il dibattito sul Pnrr, annunciando l’astensione sulla risoluzione di maggioranza che accoglie il Piano presentato ieri da Mario Draghi a Montecitorio.

“La democrazia parlamentare non è che si può evocare solo per giustificare i giochi di palazzo per far nascere un governo su cui i cittadini non hanno potuto dire la loro”, aveva aggiunto. “Forse sul documento più importante della storia repubblicana è stato deriso” il concetto di democrazia parlamentare.


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