Il premier Johnson sta per annunciare una revisione dell’Official Secrets Act per rendere il Paese più sicuro dalle spie di Stati ostili e dai cybercriminali
Nel corso del Queen’s Speech, la cerimonia di apertura del Parlamento britannico, del prossimo 11 maggio il primo ministro Boris Johnson annuncerà un disegno di legge per proteggere il Regno Unito dalle spie di Paesi ostili, compresi i cybercriminali. Lo rivela il Times, che parla di un aggiornamento dell’Official Secrets Act, definito dal governo “arcaico”, e di un premier “determinato a portare avanti le misure viste le crescenti preoccupazioni per le attività di Russia e Cina”.
Che l’Official Secrets Act abbia bisogno di una revisione, l’ha riconosciuto anche Ken McCallum, il capo dell’MI5, che a ottobre aveva lamentato “lacune” e sottolineato come attività “che dobbiamo affrontare non possono attualmente essere perseguite nei tribunali”.
Tra le misure previste ci sono l’estensione dell’Official Secrets Act all’arena cibernetica e l’obbligo per tutti gli individui che lavorano nel Regno Unito per conto di governi stranieri di registrare la loro presenza. Non farlo diventerebbe un reato, come suggerito nei mesi scorsi da diversi esperti, tra cui Lord Andrew David Parker, già direttore dell’MI5 che ha avuto a che fare con il caso Skripal tre anni fa. Il governo sta valutando se aumentare la pena massima da due anni: in Canada, per esempio, è di 14 anni. Accantonata, invece, l’idea di un Treason Act.
A dimostrazione dell’escalation con la Russia (definita “minaccia consolidata” nel rapporto della commissione Intelligence della Camera dei comuni dell’estate scorsa basti pensare che il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab ha schierato il Paese al fianco del governo ceco che ha ordinato l’espulsione di 18 diplomatici russi accusati di spionaggio, membri dell’unità dei servizi segreti russi Gru 29155, la stessa ritenuta responsabile del tentato omicidio di Sergei Skripal, ex spia russa avvelenata con il Novichok a Salisbury, nel Regno Unito.
Repubblica Ceca, Ucraina, Bielorussia, Italia (ultimo caso, quello che riguarda l’ufficiale della Marina Walter Biot) e pure la Francia, come emerge da un recente rapporto dei servizi francesi: l’Europa è terreno di una nuova guerra fra spie russe e occidentali, come abbiamo evidenziato su Formiche.net.
Qualcuno sta iniziando a stringere i bulloni, chissà se altri seguiranno.