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Terremoto Copasir. Dopo Vito, ecco la mossa di Urso

Dopo le dimissioni di Elio Vito (Fi), il passo di lato del vicepresidente Adolfo Urso (Fdi), che rimette il mandato nelle mani di Casellati. Continua il terremoto Copasir, mentre a Palazzo San Macuto c’è Gabrielli. Stallo fra Salvini e Meloni

Terremoto Copasir. Dopo Elio Vito, parlamentare di Forza Italia, anche Adolfo Urso, vicepresidente e senatore di Fratelli d’Italia, rimette il suo incarico nelle mani della presidente del Senato Elisabetta Casellati. Con una lettera il numero due del comitato parlamentare di controllo dei Servizi annuncia di essere disposto a dare le dimissioni.

“Preso atto che il suo invito ad una soluzione politica non ha finora avuto risposta dai gruppi della maggioranza e della successiva richiesta del presidente del Copasir, affinché tutti i componenti il comitato rassegnino le proprie dimissioni le manifesto la mia intenzione da render disponibile il mandato con gli altri membri che avranno analogo atteggiamento se lei ritiene che ciò possa servire a dirimere la questione”, scrive Urso. “I presidente dei gruppi parlamentari di Fdi hanno già dichiarato di essere disponibili a lavorare su una composizione concordata con i gruppi di maggioranza, sottolineando che tale questione è però diversa e separata da quella imprescindibile che riguarda la funzione di garanzia che la legge 124/2007 conferisce al presidente del Comitato”.

È l’ultimo episodio del tiro alla fune per la presidenza del Copasir, che per legge spetterebbe all’opposizione. La Lega continua a difendere l’attuale presidente, il deputato leghista Raffaele Volpi, ricordando il precedente di Massimo D’Alema, rimasto alla guida del comitato nel passaggio dal governo Berlusconi al governo Monti. Fratelli d’Italia ne reclama da giorni la guida, con Giorgia Meloni che si appella al Quirinale perché intervenga.

Il tempismo di Urso è eloquente. Mentre annuncia il suo passo di lato, a Palazzo San Macuto è in corso l’attesa audizione di Franco Gabrielli, sottosegretario di Stato con delega all’Intelligence e alla Sicurezza, dopo più di due mesi di stop del comitato dovuti allo stallo politico. Assente, oltre ad Urso, anche Vito, veterano del Copasir e di Forza Italia, che questa mattina ha annunciato in aula a Montecitorio le sue dimissioni.

“Non è più tollerabile, in un organo così importante ed in un momento così delicato, il perdurare di una situazione non corrispondente alla legge, con alla presidenza un esponente della maggioranza”, ha scritto l’azzurro in una lettera al presidente della Camera Roberto Fico. Poi su twitter: “Non ero io quello che si sarebbe dovuto dimettere”.

Lo stallo è destinato a durare. Da via Bellerio non ci sono aperture per la cessione della presidenza a Fdi. In un’intervista a Formiche.net questo martedì, alla viglia dell’audizione, il segretario della Lega Matteo Salvini ha ribadito la linea: “Azzeriamo tutto. Si dimettano tutti i componenti, allo stesso giorno e alla stessa ora. Il Parlamento nomina un nuovo comitato ed elegge il suo presidente in base alla normativa. Noi siamo pronti a rassegnare insieme le dimissioni, anche domani”.

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