Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Cipro, l’ombra della corruzione (e del gas) sul voto

Scandalo passaporti d’oro e crisi diplomatica con la Turchia potrebbero giocare un ruolo. Elettori tentati dai nuovi movimenti estremi, verdi e nazionalisti. In ballo la gestione del dossier energetico

Dossier energetico, passaporti d’oro e geopolitica: questi i tre temi che gli elettori ciprioti “si troveranno sulla scheda” per le elezioni parlamentari del 30 maggio, quando il Parlamento verrà rinnovato sotto una spinta particolarmente emotiva. La crisi dei due partiti tradizionali, i conservatori di Desy e il centrosinistra di Akel potrebbe favorire i due nuovi movimenti agli antipodi, i Verdi di Cipro e i Sovranisti di Elam pronti a raccogliere il malcontento popolare. Mentre i consumi interni scendono e il post pandemia stenta a decollare, è la geopolitica a giocare un ruolo. Sullo sfondo le difficoltà diplomatiche con la Turchia, che avanza pretese sul gas, il dossier internazionale coagulatosi attorno al gasdotto Eastmed, le nuove policies americane nel Mediterraneo orientale e le relazioni di Cipro con i Paesi atlantisti.

QUI NICOSIA

Potrebbero entrare in Parlamento almeno 8 partiti, con la prima conseguenza diretta sulla stabilità dei lavori parlamentari. Una eventuale iper frammentazione renderà più difficile il programma del presidente conservatore Nicos Anastasiades, il cui mandato scadrà nel 2023, indice dell’umore variabile di un elettorato deluso dalle due principali forze politiche, l’una caratterizzata dallo scandalo passaporti e l’altra dalla gestione non ottimale della crisi finanziaria del 2013. Ma ad essere il più suffragato potrebbe essere il partito dell’astensione.

Il leader del partito conservatore Disy, Averof Neophytou, ha fatto riferimento ai risultati del governo e ha chiesto ai cittadini se preferirebbero continuare su quella strada o tornare a “esperimenti pericolosi nell’economia”, riferendosi alla principale opposizione Akel le cui politiche sotto la presidenza Demetris Christofias hanno portato l’economia alla crisi finanziaria del 2013.

Gli ha replicato il leader del partito di sinistra, Andros Kyprianou, che ha accusato Disy e il presidente Nicos Anastasiades di non avere il problema di Cipro come priorità, mentre durante la loro amministrazione “i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri più poveri”. Aggiungendo: “Mentre la maggior parte della società sta lottando per sopravvivere, la corruzione e gli intrighi stanno fiorendo ai tempi di Anastasiades”.

Dai socialisti giunge la proposta firmata da Edek Marinos Sizopoulos, per l’aumento graduale della pensione minima a 1.000 euro e per l’introduzione di un salario minimo nazionale. Chiede inoltre una soluzione per uno stato unitario e non una federazione bizonale bicomunale, assieme al ritiro delle “basi britanniche illegali” e al rafforzamento delle difese della Repubblica.

PASSAPORTI

Lo scandalo dei passaporti d’oro è venuto alla luce dopo che Al-Jazeera ha pubblicato un video in cui i suoi giornalisti provano ad ottenere un passaporto cipriota per un presunto cliente con precedenti penali attraverso il programma di cittadinanza per chi investe a Cipro. Il video ha portato alle dimissioni dei due politici ripresi: Syllouris, presidente della Camera dei Rappresentanti, e Yannakis membro della Camera. Il governo è stato costretto a chiudere il programma e ha incaricato un comitato indipendente di investigare: con il risultato che almeno la metà delle 6.779 cittadinanze concesse nell’ambito del programma sarebbero in difetto.

GAS

La questione della possibile riunificazione di Cipro si scontra con gli interessi geopolitici legati ai giacimenti di gas presenti nell’isola, che è stato membro dell’Ue. La parte nord come noto è occupata abusivamente da 50mila militari turchi: Erdogan avanza pretese sul gas che leggi e trattati internazionali non gli riconoscono, come la Convenzione di Montego Bay. Sul punto si registra l’alleanza ormai solida tra Israele, Grecia, Cipro, Egitto sul gasdotto Eastmed, che una volta ultimato porterà il gas da Tel Aviv al Salento.

Un mese fa la conferenza di Ginevra, con bassissime aspettative, convocata dall’Onu non ha prodotto risultati. La Turchia pretende uno Stato indipendente, in contrasto con leggi e trattati internazionali. Cipro Stato membro Ue dice no alla proposta turca di due Stati a Cipro (“è una soluzione inaccettabile”, ha affermato il presidente cipriota Nicos Anastasiades), pur confidando in un dialogo costruttivo alla ricerca di una soluzione dopo il fallimento dei negoziati del 2017 di Crans-Montana.

twitter@FDepalo

×

Iscriviti alla newsletter