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Occhi dal cielo. I droni dell’Aeronautica per controllare il territorio

L’Aeronautica militare mette a disposizione le sue capacità per garantire la sicurezza del cittadino in ogni campo, anche in domini non prettamente militari. È quanto emerso ieri dall’Accademia aeronautica di Pozzuoli, con il capo di Stato maggiore Alberto Rosso e un drone Predator a dare dimostrazione delle sue capacità di Intelligence sorveglianza e ricognizione

“L’orgoglio è ciò che traspare dal vedere l’applicazione concreta di quello che la tecnologia oggi ci consente di fare, anche in nuovi campi e domini”. Così il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, generale Alberto Rosso, ha commentato la giornata di ieri all’Accademia di Pozzuoli, un approfondimento dedicato al sostegno operativo, capacitivo e tecnico che l’Arma azzurra è in grado di assicurare a tutte le componenti dello Stato, con l’obiettivo ultimo di garantire la sicurezza del cittadino in ogni campo.

INTELLIGENCE E RICOGNIZIONE PER LA SALUTE

In particolare, l’incontro di ieri all’Accademia aeronautica di Pozzuoli si è concentrato sul contributo dell’Aeronautica militare per la tutela dell’ambiente e della salute dell’uomo impiegando le sue capacità di Intelligence, sorveglianza e ricognizione (Isr). Tale possibilità, prevista da un accordo siglato nel 2019 tra la Forza armata e la Presidenza del consiglio, ha permesso di impiegare competenze, tecnologie, sensori e assetti aerei dell’Aeronautica Militare a supporto del piano di azione interministeriale per il contrasto dei roghi di rifiuti. Tale supporto è stato anche sottolineato dal capo del Dipartimento della Protezione civile, ing. Fabrizio Curcio, collegato a distanza con l’Accademia di Pozzuoli: “Mettere insieme le sinergie tra le capacità militari dell’Aeronautica e le esigenze del mondo civile è necessario se vogliamo ottimizzare le risorse e rendere un servizio completo al Paese”.

CAPACITÀ A SERVIZIO DEL PAESE

Come illustrato dal professor Massimiliano Lega, docente dell’università degli studi di Napoli Parthenope ed esperto di ingegneria ambientale forense, le capacità dell’Aeronautica di ricavare informazioni di valore da dati e immagini, ottenuti da sensori diversi, consentono di ricavare un quadro completo e dinamico nel tempo di una determinata situazione di rischio, che sia un disastro naturale, la protezione di infrastrutture critiche e la tutela ambientale. “Conoscere un problema non significa comprenderlo – ha detto il prof. Lega – occorre conoscere le dinamiche complesse e mettere in relazione gli aspetti che accomunano più luoghi e più punti di interesse: solo con questo tipo di consapevolezza si può capire come intervenire”.

IL CONTRIBUTO DEI DRONI

Tra gli assetti più preziosi messi a disposizione dall’Aeronautica in questa quotidiana attività di sorveglianza e ricognizione aerea spiccano i velivoli a pilotaggio remoto MQ-9 Predator, i quali, grazie alla lunghissima autonomia permettono di sorvegliare una determinata area per periodi di tempo lunghissimi, impossibili da raggiungere da un aereo convenzionale per i limiti fisici del pilota. A dimostrazione di questa capacità, per tutta la durata della giornata di ieri un Predator in forza al 32° Stormo di Amendola (e da lì pilotato) ha sorvolato i cieli dell’Accademia inviando in diretta le immagini riprese da quasi 6mila metri d’altezza e dimostrando la sua capacità di cogliere nel dettaglio ciò che accadeva a terra. Gli allievi dell’Accademia hanno simulato l’accensione di un rogo di rifiuti, prontamente seguito e registrato dal Predator, che inviava le immagini in diretta alla “cabina di controllo” allestita all’interno dell’Accademia. (La foto qui presentata è proprio un’immagine presa e mostrata in diretta ieri dal Predator del 32° Stormo)

INNOVAZIONE E FORMAZIONE

La vocazione all’innovazione è del resto nel Dna dell’Aeronautica fin dalla sua fondazione, come ha sottolineato il generale Rosso ricordano l’avvicinarsi del centenario di fondazione della Forza armata. Oggi, come allora, lo spirito innovativo non si è arrestato, spingendosi nei domini del futuro dello spazio, della cibernetica e del volo da remoto. Tutte queste capacità, sviluppate prevalentemente per le attività militari dell’Aeronautica, possono essere impiegate anche in altri domini della sicurezza per affrontare con maggiore efficacia potenziali situazioni di rischio o minaccia. Non è un caso che l’evento di ieri si sia svolto all’Accademia aeronautica, luogo di formazione dei futuri ufficiali dell’Arma azzurra che ha da tempo investito in percorsi mirati all’approfondimento della formazione in questi nuovi domini.

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