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Ecco perché inseguire Fedez fa perdere il voto moderato al centrosinistra

Un centrosinistra troppo schiacciato acriticamente su determinati temi rischia di perdere appetibilità agli occhi di un mondo che potrebbe cominciare a guardarlo con arrendevole interesse

Il sostegno manifestato a Fedez dal Pd potrebbe rappresentare un’opportunità sprecata per il nuovo centrosinistra. Non tanto per la questione della presunta censura subita, ma per il contenuto in sé del discorso pronunciato durante il Concertone. Il messaggio indiretto passato dal palco dell’Auditorium è che chiunque sia contrario all’approvazione del ddl Zan va automaticamente assimilato alle dichiarazioni shock ricordate dal rapper. Questa delegittimazione ha finito per colpire anche i non pochi critici presenti nel centrosinistra.

Era proprio necessario che la classe dirigente di questo schieramento si accodasse alla pretesa di segnare un confine tra civiltà e inciviltà a proposito di un testo che suscita perplessità – non certo sulla condanna dell’omofobia, punto su cui tutti concordano – tra giuristi, associazioni e politici di estrazione culturale diversa? L’attuale quadro politico è nettamente mutato rispetto alle elezioni europee del 2019 e non è detto che il voto moderato, all’epoca intercettato dal centrodestra, non possa cominciare a guardare altrove.

Pensiamo, ad esempio, al peso dei “cattolici consapevoli”: un elettorato allergico ai toni troppo forti, disposto a turarsi il naso ma non a farsi prendere in giro, capace di diventare intransigente di fronte alla perdita di credibilità dei rappresentanti scelti. Non è un blocco monolitico, ma numericamente vale molto di più di quello delle associazioni organizzate. È un bacino in cui si potrebbe pescare per quella “terza gamba” teorizzata nel progetto del futuro centrosinistra? Sembrerebbe uno sbocco naturale se, oltre ad un’anima liberale e riformista, un’eventuale nuova forza centrista da collocare all’interno di quel perimetro fosse autenticamente popolare, nel senso sturziano del termine.

Un centrosinistra troppo schiacciato acriticamente su determinati temi rischia di perdere appetibilità agli occhi di un mondo che potrebbe cominciare a guardarlo con arrendevole interesse. Coinvolgere anche questo tipo di elettorato, restio a dare un sostegno fideistico ai partiti, sarebbe una sfida appassionante per una coalizione che vuole avere una vocazione maggioritaria nel Paese e innescherebbe effetti benefici anche nello schieramento opposto.


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